Ammortizzatori sociali: la riforma si avvicina
Corsa finale per la riforma degli ammortizzatori sociali, secondo il ministro Andrea Orlando intervistato da La Stampa il 9 giugno la riforma sarà pronta per i primi di luglio. Il nodo non ancora risolto è quello delle risorse, sarà necessario un confronto il Mef per le risorse. Sembra essere raggiunto l’accordo con le parti sociali, rappresentanti delle categorie industriali e sindacati concorderebbero sullo sblocco della possibilità di licenziare a luglio. C’è ancora incertezza sul fatto che le aziende più piccole potrebbero avere più tempo e avere uno sblocco ad ottobre.
“Credo siano ottimistiche le stime di assunzioni di Confindustria – ha affermato il ministro – ma spero abbia ragione. Credo che in alcuni settori ci sia voglia di assumere, ma anche che ci siano aree di sofferenza”.
Ad oggi il blocco è fissato per fine mese, il 30 giugno, e riguarda i licenziamenti per giustificato motivo e i licenziamenti collettivi. Le aziende che in estate utilizzeranno la cassa integrazione senza pagare addizionali sarà prorogato fino a ottobre. La proposta che si sta trattando sui tavoli governativi è di prorogare il blocco per i settori più in crisi, come quello tessile e il calzaturiero, filiere che sono in forte sofferenza e che rappresentano un importante bacino di occupazione in piccole e medie imprese.
Secondo fonti sindacali il pressing in corso potrebbe intervenire per correggere la mediazione ammorbidendo gli effetti dei licenziamenti. Ciò che è certo è che dal 1° luglio le imprese possano utilizzare la cig ordinaria scontata (senza pagare le addizionali fino a fine anno) e permarrebbe il blocco dei licenziamenti. I rappresentanti delle aziende, Confindustria per prima, sono contrari a nuove proroghe ma vedono di buon occhio misure di accompagnamento alla fine degli interventi emergenziali rafforzando gli ammortizzatori, delle (tanto famigerate) politiche attive e della formazione utile alla riqualificazione della forza lavoro.