Novembre 24

ISTAT: riparte l’inflazione, +1,3 su base annua

Nel mese di maggio, in una nota diffusa da Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) registra una variazione in aumento su base annua dell’1,3% (dal +1,1% del mese precedente).
L’accelerazione tendenziale dell’inflazione si deve essenzialmente ai prezzi dei Beni energetici, la cui crescita passa da +9,8% di aprile a +13,8% a causa dei prezzi della componente non regolamentata (che accelerano da +6,6% a +12,6%) mentre quelli della componente regolamentata continuano a registrare un forte incremento, ma stabile (+16,8% come ad aprile). Tale dinamica è solo in parte compensata dalla frenata dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona la cui crescita (+0,7% ad aprile) si azzera.

A maggio, l’inflazione accelera per il quinto mese consecutivo, raggiungendo livelli che non si vedevano da novembre 2018 (quando fu pari a +1,6%). Anche in questo mese, come nei precedenti, l’inflazione e la sua accelerazione si devono essenzialmente ai prezzi dei Beni energetici che ne trainano la crescita e al netto dei quali si attesta a +0,2%, valore uguale a quello di settembre 2020 (quando però l’inflazione generale era negativa e pari a -0,6%). In questo quadro i prezzi del cosiddetto “carrello della spesa” ampliano ulteriormente la loro flessione (da -0,7% a -0,9%), registrando il calo più marcato da quando è disponibile la serie storica di questo gruppo di prodotti (gennaio 1996).