Novembre 24

Richiesta di figure commerciali: per il web le professionalità più richieste sono venditori

I recruiter valutano sempre piú i potenziali candidati via web e ciò che si ricerca nelle figure professionali da assumere sono maggiormente i venditori.
L’Istat prevede per l’Italia una sostenuta crescita del Pil sia nel 2021 (+4,7%) sia nel 2022 (+4,4%) a cui si accompagnerà un’evoluzione dell’occupazione. In termini di Ula (unità di lavoro), si registrerà un aumento nel 2021 (+4,5%) e nel 2022 (+4,1%). L’andamento del tasso di disoccupazione rifletterà invece la progressiva normalizzazione del mercato del lavoro con un aumento nell’anno corrente (9,8%) e un lieve calo nel 2022 (9,6%). Ma il paradosso, come riporta Wallstreet.it, è che ci sono aziende che incontrano difficoltà nel reperire personale, soprattutto qualificato. Dall’elaborazione effettuata dall’Ufficio Studi della CGIA – sui dati emersi dall’indagine condotta sulle entrate programmate dagli imprenditori a gennaio 2020 dall’Unioncamere-ANPAL, Sistema informativo Excelsior – risulta che il 32,8% delle assunzioni previste sono di difficile reperimento e il 32,8% degli imprenditori segnala che troverà molte difficoltà a “coprire” questi posti di lavoro. Un aggravarsi del gap ‘domanda/offerta’ illogico per un Paese che, sempre stando ai dati Istat, ad aprile 2021 contava un tasso di disoccupazione salito al 10,7%.
Come far incontrare domanda e offerta in modo efficiente? Sicuramente grazie alla nuova modalità di Smart Recruitment che consente una riduzione di tempi e costi sia per i lavoratori disponibili sul mercato sia per le aziende che cercano personale. Per Milano Exe, azienda con oltre 25 anni di esperienza nel recruiting e selezione di venditori in ambito commerciale, assicurativo e bancario, il recruiting post covid dovrà avere 3 caratteristiche indispensabili: essere innovativo, inclusivo e sostenibile, con selezioni online, proprio sulla base dei requisiti richiesti e offerti.
Proprio per questo le piattaforme social di ricerca del lavoro vedranno una forte interazione, una condivisione sempre più ampia dei profili dei candidati che avranno livelli di classificazione più approfonditi in base a scolarizzazione, formazione, esperienze di lavoro e soft skill. Diventerà un vantaggio competitivo molto forte possedere database ampi e particolareggiati in cui andare ad identificare con un click le caratteristiche dei candidati più adatti. L’intelligenza artificiale, insomma, avrà un ruolo di primo piano per la ricerca di quella umana.
Cambiano, ovviamente, anche i nuovi criteri nel valutare i potenziali candidati. Tra le qualità più richieste: la capacità di adattarsi ai cambiamenti, di lavorare sotto stress e per obiettivi, ma anche la flessibilità.
In particolare, per la selezione di venditori in ambito commerciale, è indispensabile possedere uno spiccato senso di proattività sulle vendite (35%) e un forte orientamento ai risultati (40%). Una lettera di referenze rappresenta poi un valore aggiunto.


«Prima del covid, almeno il secondo colloquio veniva svolto in presenza, per valutare anche tutta una serie di softtskills, magari con piccoli test attitudinali – spiega Andrea Polo, CEO & Founder di Milano EXE – Oggi è tutto online, per questo la lettera di referenze assume un peso sempre maggiore. Anche puntare sulla costruzione di cv che non siano solo un elenco di studi conseguiti o lavori svolti, ma raccontino chi è il candidato, la sua indole e le sue passioni, può rappresentare una carta vincente».