Novembre 24

Crisi Boost: lavoratori senza futuro, continua la mobilitazione

Dopo lo sciopero e il presidio di agosto, i sindacati continuano a pressare l’azienda per una soluzione. La situazione del gruppo è incerta e l’apprensione dei lavoratori molto alta nella vertenza aperta da qualche mese nell’azienda grafica che occupa quasi 1000 dipendenti tra i due stabilimenti orobici (San Paolo d’Argon e Cenate Sotto) e quello di Tolentino nelle Marche.
Per chi non conosce la storia e la vicenda di questa importante azienda riportiamo una ricostruzione estratta da primabergamo.it.
Marzio Carrara è un imprenditore stimato, di Bergamo. Era proprietario della Cpz, un’apprezzata azienda del settore tipografico ereditata dal padre. A un certo punto, nel 2018, fece il gran colpo: con altri due soci acquistò il colosso, le Arti Grafiche, la storica azienda bergamasca che in quel periodo era di proprietà di un fondo tedesco, il Bavaria. Comprò le Arti Grafiche e poi le rivendette a un altro grande gruppo bergamasco affermato nel settore tipografico e della stampa. Il guadagno fu notevole: acquistata a 5,5 milioni di euro, Carrara la rivendette a 29. L’imprenditore possedeva il 45 per cento delle Arti Grafiche, il suo consulente e direttore finanziario, Alberto Di Rubba, il 6 per cento, e un terzo socio il restante. Con quello che aveva guadagnato, Carrara acquistò un’altra storica azienda bergamasca, la Lediberg di San Paolo d’Argon, leader mondiale nella produzione di agende. La Lediberg era di proprietà di un fondo libanese che aveva il conto a Curacao, isola caraibica olandese e paradiso fiscale. Lediberg, Cpz e Johnson (altra azienda acquistata in precedenza dall’imprenditore) si fusero nel 2019: ne è nata la Boost, una grande realtà con 150 milioni di fatturato. Un’operazione lungimirante. Se non fosse stato per il Covid, esploso pochi mesi dopo: la produzione è stata messa in ginocchio. Tutti hanno risparmiato su tutto, anche sulle agende. E nonostante il 2021 sia ripartito forte e offra un orizzonte roseo per l’attività dell’azienda, i danni economici causati dalla pandemia hanno lasciato strascichi importanti.