Arriva il Super Green Pass: cosa cambia per le imprese
Il Consiglio dei ministr hai approvato il decret che introduce il cosiddetto Super Green Passato. Con questa scelta si introduce anche in Italia una ulteriore compressione alle attività ricreative come ristoranti, cinema, stadi riducendo gli ambiti di utilizzo del green passato attuale il tampone che basterà per andare al lavoro, in palestra, negli alberghi. E un test sarà obbligatorio anche per i mezzi pubblici. Dal 15 dicembre obbligo di vaccino anche per forze dell’ordine.
La decisione presa dal governo introduce dal 6 dicembre al 15 gennaio per chi non è immunizzato con vaccino o guarito la limitazione di non porter accedere ai luoghi pubblici – dai ristoranti ai cinema, stadi, feste, discoteche e cerimonie pubbliche – mentre solamente per andare al lavoro, in palestra o pernottare in albergo sarà ancora garantita la possibilità di ottenere il certificato verde tramite tampone, che servirà anche per prendere i mezzi pubblici. Arriverà invece dal 15 dicembre l’obbligo di vaccino anche per gli insegnanti e le forze dell’ordine, mentre sarà confermato per personale sanitario e delle rsa, con estensione alla terza dose. Confermata, infine, la riduzione della validità del green pass per i vaccinati, che scende da 12 a nove mesi. È quanto ha deciso il governo al termine di una giornata di vertici, iniziata in mattinata con una cabina di regia, proseguita con il faccia a faccia con Regioni ed enti locali e terminata con il Consiglio dei ministri che ha approvato all’unanimità il decreto
Nel frattempo cambiano (di nuovo) i controlli nei luoghi di lavoro con l’approvazione definitiva della legge di conversione passata alla Camera il 17 novembre 2021. Le principali novità riguardano la consegna del Certificato Verde al datore di lavoro, la scadenza durante l’orario di prestazione lavorativa in sede ma anche la sostituzione dei lavoratori sospesi. Per quanto riguarda la verifica del Green pass sui luoghi di lavoro “Al fine di semplificare e razionalizzare le verifiche di cui al presente comma, i lavoratori possono richiedere di consegnare al proprio datore di lavoro copia della propria certificazione verde Covid”. In questo caso, i lavoratori se la certificazione non è scaduta e se risulta regolare saranno esonerati dai controlli da parte dell’azienda per tutta la durata della relativa validità. Infine, qualora la scadenza della Certificazione verde Covid di un dipendente si collocasse nell’ambito della giornata lavorativa, quest’ultimo conserva il diritto di rimanere nel luogo di lavoro, al fine di completare l’attività che è tenuto a svolgere. Tali regole, viene specificato, valgono sia per i lavoratori del settore pubblico che privato. Con gli emendamenti al decreto Green pass sono state poi fatte delle specifiche per quanto riguarda i lavoratori in somministrazione, i dipendenti del settore pubblico e le aziende del comparto privato. Nello specifico: “Per i lavoratori in somministrazione la verifica del rispetto delle prescrizioni compete all’utilizzatore”. Di conseguenza, sarà onere del somministratore (colui che affida un lavoro-progetto) informare i lavoratori circa la sussistenza di eventuali controlli e requisiti richiesti per lo svolgimento dell’attività professionale. In maniera analoga, anche le Pubbliche Amministrazioni dovranno fornire idonea informativa ai dipendenti ed alle Organizzazioni sindacali in merito alla predisposizione delle modalità organizzative adottate per la verifica del Green pass. Per quanto riguarda invece le aziende del settore privato, le piccole e medie imprese con meno di 15 dipendenti, il legislatore ha stabilito che: “Per le imprese con meno di quindici dipendenti, dopo il quinto giorno di assenza ingiustificata, il datore di lavoro può sospendere il lavoratore per la durata corrispondente a quella del contratto di lavoro stipulato per la sostituzione, comunque per un periodo non superiore a dieci giorni, rinnovabili per una sola volta, e non oltre il predetto termine del 31 dicembre 2021 e , senza conseguenze disciplinari ma con diritto alla conservazione del posto di lavoro per il lavoratore sospeso. Prima di questo intervento il periodo di sospensione era rinnovabile per una sola volta e poteva avere delle conseguenze sul piano disciplinare”.