Novembre 24

Crisi Alcar: accordo di rilancio e tutela del lavoro

Definita la trattativa per l’accordo sul futuro industriale della Alcar, resa ancora più difficile dalla complessità delle recenti vicende che hanno visto i lavoratori coinvolti in un fallimento (Alcar srl) prima e in un concordato preventivo (Alcar industrie srl) successivamente.
L’accordo chiuso a fine gennaio prevede un impegno da parte della proprietà aziendale al rilancio della società.
Alcar è passata da un fatturato di 57 milioni nel 2018 a uno di 21 milioni nel 2021, perdendo importanti clienti (ultimo Carterpillar).
AIM, di proprietà di OVV spa, ha presentato un piano che prevede 13 milioni di investimenti per i due stabilimenti, destinati a manutenzioni straordinarie, all’acquisto di nuovi macchinari e all’ampliamento delle produzioni per il rilancio industriale e occupazionale.
Nella prima fase, l’accordo prevede l’assunzione di 193 lavoratori su 383 oggi in forza, di cui 125 a Lecce e 68 a Vaie.
I 190 lavoratori che resteranno in forza al fallimento avranno la copertura della cassa integrazione fino al 31 dicembre 2022 e saranno inseriti in un bacino dal quale AIM dovrà assumere in via prioritaria nel corso dei prossimi 18 mesi. Inoltre con le regioni Puglia e Piemonte sarà avviato un percorso di politiche attive che prevedrà interventi formativi e di sostegno.
Ai lavoratori che passeranno in AIM sarà applicato il Ccnl metalmeccanici industria con il mantenimento di inquadramento e scatti di anzianità. Agli stessi sarà garantita la tutela dell’art. 18 della Legge 300.
I sindacati, in particolare Fim e Fiom, ritengono che l’intesa raggiunta sia un solido punto di partenza che può consentire il rilancio industriale e l’opportunità di una continuità occupazionale che potrà realizzarsi nel corso dei prossimi mesi.