Novembre 24

Quadri bancari: il ruolo e l’attività di FABI

Per la nostra inchiesta sulla rappresentanza dei Quadri direttivi italiani abbiamo coinvolto FABI, Federazione Autonoma dei Quadri Bancari. FABI è una federazione di sindacati autonomi costituiti su base provinciale. Nata nel 1948, è da tempo il sindacato maggiormente rappresentativo dei bancari italiani.

Quale è il fulcro delle attività associative a favore dei Quadri direttivi?

Il fulcro delle attività associative rivolte ai Quadri (nel settore denominati quadri direttivi) è il coordinamento Quadri direttivi, diretto dal segretario nazionale Giuliano Xausa che coordina le attività di diciotto dirigenti nazionali provenienti da più realtà territoriali e di gruppo bancario. Questo coordinamento ha il compito di essere antenna della segreteria nazionale sul territorio nazionale e, in uno con i Sab (Sindacati autonomi dei bancari a livello provinciale) ed i coordinamenti di Gruppo/azienda bancaria di intercettare le istanze ed i bisogni di coloro che hanno responsabilità direttive nel mondo bancario. Fra le principali attività esercitate, la partecipazione alla definizione delle piattaforme contrattuali nazionali e di secondo livello nei Gruppi e nelle aziende bancarie, l’assistenza collettiva ed individuale agli iscritti Quadri in sede vertenziale, la consulenza fornita nell’interpretazione ed applicazione delle normative contrattuali, la definizione di prodotti assicurativi che, studiati per l’insieme della categoria, contengano specificità peculiari a tutela dei colleghi chiamati a responsabilità direttive.  La presenza di FABI nell’ambito dei Quadri è maggioritaria nell’interezza del sistema bancario italiano.

A livello internazionale, FABI aderisce ad Eurocadres, organizzazione sindacale europea attiva nel dialogo sociale e nei rapporti con il Parlamento e la Commissione Europea, che rappresenta oltre sei milioni di Quadri e dirigenti a livello intersettoriale. La ragione di questa partecipazione si fonda sulla crescente necessità di intervenire nella formazione del processo legislativo europeo rappresentando le esigenze dei quadri e dei dirigenti di banca italiani ed europei.

Giuliano Xausa Segretario Nazionale FABI

Quale è il punto di vista di FABI sulla Rappresentanza attuale dei Quadri italiani e quali prospettive vede l’associazione nella riforma della rappresentanza (il particolare l’accordo Quadro firmato nel 2009)

La FABI ritiene che la rappresentanza dei lavoratori non deve essere distinta a seconda degli inquadramenti e avere la capacità rappresentativa dell’insieme dei bancari italiani. Altra cosa è saper rappresentare le specificità di ogni ruolo esercitato e farsi carico dei bisogni di ciascuno nel modo più efficace ed efficiente, fatto che l’organizzazione garantisce ogni giorno ad ogni singolo iscritto.

Quanti sono i vostri iscritti e quante imprese del settore hanno Quadri in forza?

La FABI ha complessivamente 120mila iscritti. Ogni azienda e/o gruppo bancario registra una presenza corposa di queste figure professionali che arrivano a coprire oltre il 40% della forza lavoro complessiva.

La partecipazione alla vista associativa si basa su regole di derivazione sindacale?

Naturalmente sì. Su base di assoluta parità, i Quadri direttivi iscritti alla FABI partecipano alla vita associativa con gli stessi identici diritti di tutti gli altri iscritti e, in percentuale, sono presenti all’interno della dirigenza sindacale.

Esiste una sorta di rappresentanza di FABI esclusiva per i Quadri?

Al di fuori del coordinamento Quadri direttivi ogni altra forma di rappresentanza è comune alle Aree professionali (la definizione contrattuale della categoria impiegatizia in ambito bancario).

Partecipate alla gestione di Enti bilaterali?

La FABI partecipa a più enti bilaterali e fondi in ambito ABI e nei Gruppi del Credito cooperativo. Fra i principali ricordiamo Enbicredito (promozione e sostegno alle iniziative orientate alla formazione e riqualificazione professionale del personale di settore), il Fondo nazionale per la riconversione e riqualificazione professionale, per il sostegno dell’occupazione e del reddito del personale del credito (che consente di finanziare formazione, riduzioni di orario e sostenere il reddito di quanti escono anticipatamente dal mondo del lavoro bancario rispetto alla maturazione dei requisiti pensionistici) e il Foc (Fondo nazionale per il sostegno dell’occupazione nel settore del credito che ha come obiettivo il favorire la creazione di nuova occupazione stabile garantendo una riduzione di costi alle aziende che promuovono assunzioni a tempo indeterminato). Particolare menzione va poi fatta per il Fondo nazionale del settore del credito per progetti di solidarietà (Prosolidar, che finanzia progetti di solidarietà finanziati dal contributo di lavoratori ed aziende di credito). Nell’ambito del credito cooperativo ricordiamo il Fondo di sostegno al reddito (che eroga prestazioni di sostegno al reddito per coloro che lasciano anticipatamente dal mondo del lavoro bancario rispetto alla maturazione dei requisiti pensionistici), la Cassa mutua nazionale (prestazioni sanitarie) ed il Fondo pensione Bcc (previdenza complementare).