Lavoro: si insedia Osservatorio nazionale bilaterale lavoro agile
E’ operativo da maggio l’Osservatorio nazionale bilaterale sul lavoro agile voluto dal ministro Orlando e composto da rappresentanti dei datori di lavoro e dei lavoratori, designati dalle parti firmatarie dello specifico Protocollo sottoscritto il 7 dicembre scorso. Con questa iniziativa si da concretezza al documento che ha individuato le linee di indirizzo sul lavoro agile per la futura contrattazione collettiva, nazionale e aziendale e/o territoriale e ha gettato le basi di un metodo di confronto fra istituzioni pubbliche e parti sociali.
L’Osservatorio ha l’obiettivo di monitorare:
• l’evoluzione del lavoro agile con riferimento ai suoi risultati;
• lo sviluppo della contrattazione collettiva sul tema;
• l’andamento delle linee di indirizzo contenute nel Protocollo di dicembre scorso, nonché i possibili sviluppi con riferimento sia a eventuali novità normative, sia alla crescente evoluzione tecnologica e digitale.
Il lavoro agile è in evoluzione – si legge nel comunicato stampa inviatoci dalla segreteria del ministro Orlando – e per questo è necessario accompagnare l’azione legislativa che si trova ad affrontare scenari nuovi. Con il Protocollo siglato a dicembre pensiamo di aver fornito un utile strumento di orientamento per il lavoro che anche il Parlamento sarà chiamato a fare. Abbiamo gettato le basi di un metodo di confronto fra istituzioni pubbliche e parti sociali che quando correttamente impostato è in grado di produrre risultati di grande valore sociale e di avere una capacità di progettazione, uno sguardo lungo sulla futura regolazione, con una prospettiva europea. Il lavoro dell’Osservatorio rappresenta un tutt’uno con questo spirito che è stato alla base dell’elaborazione del Protocollo. I dati che stanno emergendo – prosegue la nota del ministero del lavoro – stimano che circa 4,5 milioni di lavoratori continueranno in modo stabile a lavorare da remoto, anche dopo la fine della pandemia. Il lavoro agile può contribuire a migliorare le condizioni di vita del lavoratore, ridurre l’inquinamento, la congestione dei centri urbani e contribuire al risparmio energetico; ma al tempo stesso bisogna fare attenzione che questa modalità di lavoro non determini una dilatazione degli orari di lavoro, una condizione di “isolamento” dei lavoratori o uno “svuotamento” di alcuni centri urbani.
Nel Protocollo siglato a dicembre scorso, le parti sociali hanno chiesto misure di semplificazione del regime delle comunicazioni obbligatorie relative all’invio dell’accordo individuale, che seguano le stesse modalità del regime semplificato attualmente vigente. L’attuale disciplina del lavoro agile emergenziale prorogata fino al 30 giugno 2022 prevede già una modalità semplificata per le comunicazioni obbligatorie, ma è ora necessario procedere con l’obiettivo di rendere strutturale il meccanismo di semplificazione, il ministero si è fatto promotore, nei confronti del governo e del parlamento, della proposta di introdurre una semplificazione a regime delle modalità di comunicazione del ricorso al lavoro agile.