Formazione: una guida per scegliere il miglior Partner per l’azienda
Questo articolo è dedicato a tutti coloro che sono alla ricerca di Partner di Formazione professionale. Non è insolito che chi si avvicina per la prima volta a un servizio non sappia da dove partire, ma capita anche che pur conoscendo bene il settore – e nonostante lunghe ricerche – non si riesca a trovare la persona o l’azienda che fa al caso proprio.
Qualsiasi sia la problematica, disperare non è consigliato.
Di seguito si è provato a dare risposta alle principali domande che rallentano la ricerca del perfetto Partner di Formazione professionale, con la speranza di fornire strumenti utili a muoversi più sicuramente verso la persona o la società scelta.
Dove trovo la persona giusta?
Passaparola.
La ricerca di Partner per la formazione professionale può avvenire per passaparola: ma dimmi… Com’è andata con quel corso che hai seguito? Un consiglio: non chiedere pareri sulla bravura del formatore o della formatrice. Chiedi se qualcosa è cambiato nell’organizzazione!
Online.
Slow food o fast food? Fai attenzione ai cataloghi sconfinati. Andresti mai in un ristorante con un menù che prevede ogni tipo di pietanza? Meglio pochi piatti memorabili, creati ad arte con materie prime di alta qualità.
E ricorda: esistono le mode del momento anche nella formazione.
Vai oltre il titolo e chiedi di conoscere il programma e di incontrare il formatore o la formatrice. Fatti incuriosire dalla sua storia e dal suo modo di comunicare!
Come la scelgo?
Solo soluzioni su misura!
Il tuo (o la tua) Partner ideale non arriverà con la soluzione in tasca. Questa persona formulerà ipotesi e cercherà conferme di realtà. Se non ti pone domande e non chiede di sapere, non fa per te!
La formazione è il frutto di una seria analisi dei bisogni formativi. Questa analisi può avvenire anche solo attraverso un incontro tra consulente e azienda. Ma consulente, non commerciale!
Cosa chiederle?
La formazione si concentra sulla coscienza a conoscenza di sé. L’informazione riguarda la sfera della competenza tecnica, come l’uso di software o macchinari.
Anche quando l’esigenza primaria è l’informazione tecnica, è sempre meglio abbinarvi una minima formazione. Essa crea le premesse necessarie per acquisire le nozioni. Come diceva Edgar Morin: è meglio una testa ben fatta che una testa ben piena!
E i tempi?
La formazione è continua o non è.
È un percorso a tappe, ognuna delle quali va monitorata per comprenderne l’efficacia in termini di cambiamento dei comportamenti. Non aspettarti risultati veloci: probabilmente se sono veloci non sono duraturi.
Il tempo investito in formazione è quello del giardiniere che dissoda, annaffia, semina. Un tempo funzionale alla nascita e alla cura di un giardino sano e bello!
E i luoghi?
In formazione la scelta del luogo adeguato è importante tanto quanto quella dei contenuti e della modalità di erogarli.
È consigliabile, poi, mettere via i telefoni dedicare alla formazione tempo di qualità.
L’essere umano apprende solo se reputa la formazione utile e divertente. Una formazione efficace nasce sempre dalla consapevolezza e dal desiderio di cambiamento dei partecipanti.
Perché fare formazione?
Un’organizzazione di persone flessibili è più pronta a rispondere alle esigenze del mercato. La formazione continua è garanzia di flessibilità, consapevolezza, proattività, apertura ai cambiamenti e self-efficacy.