Estate: letture sotto l’ombrellone
Come ogni anno ci prendiamo il giusto tempo per rilassarci e rigenerarci durante le vacanze, non solo dalle fatiche della citta’, ma anche liberando la mente dalle incombenze quotidiane.
Ciò non comporta un ‘libera tutti’ alle riflessioni, ma, come dice una celebre citazione: “prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore”. Cit.
I nostri consigli per le letture sotto l’ombrellone iniziano però con un libro che delle vacanze ripercorre la storia dagli albori, quando un periodo di riposo era un lusso che pochi si potevano permettere, fino alla vacanza “come vera e propria moda che spinge le persone a seguire il flusso del piacere è del gusto turistico”!
Gusto che sembra tornato in voga dopo lo stop pandemico..
Ecco quindi il primo libro che consigliamo:
La moda della vacanza
Autore: Maurizio Francesconi, Alessandro Martini
Pubblicato da Einaudi – Febbraio 2021
Pagine: 353 – Genere: Saggi
Formato disponibile: Copertina Rigida, eBook
Collana: Saggi
ISBN: 9788806234904
ASIN: B08W2VDF5N
Martini e Francesconi ci illustrano nel loro saggio la dettagliata storia di come tra il 1860 e il 1939 ci siamo approcciati alle vacanze: sono iniziate così a frequentare le terme perché considerate il miglior rimedio per le malattie artritiche e respiratorie; poi i laghi e le montagne, tra cui spiccano le località svizzere con alberghi esclusivi e viste mozzafiato. Tra la metà dell’Ottocento e i primi del Novecento sono esplose le località balneari facendo prender piede alla moda della stagione marittima fino a divenire mondiale. Si viaggerà anche verso l’Oriente, alla ricerca di nuove suggestioni esotiche, consolidando la vacanza come una vera e propria moda che spinge le persone a seguire il flusso del piacere e del gusto turistico.
Alessandro Martini nasce a Torino nel 1972, è dottore di ricerca in Storia e Critica dei Beni architettonici e ambientali e docente incaricato presso il Politecnico di Torino, è autore di studi sulla città e sull’ architettura in età contemporanea. È responsabile delle sezioni Musei, Turismo culturale e Notizie di «Il Giornale dell’Arte » e collaboratore di «The Art Newspaper».
Maurizio Francesconi è torinese anche lui, del 1974. E’ docente di Storia della moda e Semiotica della moda presso lo Ied – Istituto Europeo di Design. Ha tradotto la Storia della moda dal 1850 a oggi di D. J. Cole e N. Deihl, pubblicato da Einaudi, ed è l’autore della voce «Moda» dell’Enciclopedia Utet.
Ma non tutti seguono la ‘moda delle vacanze’, sia per convenienza che per scelta di vita: uno stile sottrattivo che agisce sia nell’azione che nel pensiero, che coinvolge l’intera dimensione umana. “Qui parliamo di mentalità sottrattiva, un nuovo modo di pensare ed agire che ha incominciato ad affermarsi nel secolo scorso nelle arti, nell’architettura, nel design, nelle scienze cognitive, nell’economia e nella filosofia.
La mentalità sottrattiva si è affermata gradualmente in più campi e porta ovunque a benefici. Benefici durevoli perché si tratta di sottrarre i vantaggi a breve termine, che sembrano un più ma sono un meno, da quelli a lungo termine, che non appaiono tali ma sono un più”.
Quando meno diventa più La storia culturale e le buone pratiche della sottrazione
Autore Paolo Legrenzi
Collana Temi
Editore Raffaello Cortina Editore
Formato Libro
Pagine 256
Pubblicazione 03/2022
ISBN 9788832854107
La tendenza all’accumulazione in un passato non così remoto ha portato benefici all’umanità perché avere più risorse materiali, controllare più territori, avere più partner e figli, in passato garantiva una minore vulnerabilità ai pericoli tipici della vita di un cacciatore raccoglitore. Poi è nata la società industriale e, insieme al suo affermarsi, si è incrementato uno stile additivo, ciecamente focalizzato sulla crescita economica, e non solo. Le strategie di vita centrate sull’addizione hanno gradualmente cominciato a tradursi in svantaggi, tra cui la distruzione dell’ambiente naturale rompendo equilibri plurimillenari con il crollo della biodiversità…l’abitudine all’addizione è una sorta di droga che ha incrostato il nostro cervello e da cui è difficile liberarsi proprio perché per molto tempo è stata selezionata e premiata dall’evoluzione darwiniana. Un tempo non portava danni all’ambiente e alle altre specie viventi perché le tecnologie erano primitive e non invasive. Poi nell’ultimo secolo tutto è cambiato…
Paolo Legrenzi è professore emerito di Psicologia presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia.
E per l’ultimo libro scegliamo un testo che affonda le radici sull’ultimo scorcio del secolo appena passato con Paolo Bricco e la sua bellissima biografia ragionata di Adriano Olivetti.
Adriano Olivetti, un italiano del Novecento
• Marchio: Rizzoli
• Collana: Saggi
• Prezzo: 22.00 €
• Pagine: 492
• Formato libro: 23.0×15.0x2.9
• Tipologia: CARTONATO
• Data di uscita: 24/05/2022
• ISBN carta: 9788817163101
Adriano Olivetti è un mito dell’industria, della creatività e della cultura italiana nel mondo. È un italiano del Novecento profondamente atipico. In questo libro definitivo, frutto di un decennio di ricerche e di scrittura, Paolo Bricco ripercorre la vita di un uomo di genio e la vicenda industriale e sociale, politica e culturale dell’Italia tra la fine dell’Ottocento e il boom economico.
Paolo Bricco, classe 1973, giornalista e saggista, è inviato speciale del “Sole 24 Ore”. Si occupa di storia contemporanea e di storia economica. Ha scritto Olivetti prima e dopo Adriano (L’Ancora del Mediterraneo 2005), L’Olivetti dell’Ingegnere. 1978-1996 (il Mulino 2014), Marchionne lo straniero (Rizzoli 2018, nuova edizio-ne BUR 2020) e Cassa Depositi e Prestiti (il Mulino 2020). Ha un dottorato di ricerca in Economia all’Università di Firenze. Dal 2007 al 2013 è stato membro del Consiglio direttivo dell’Archivio Storico Olivetti. Nel 2016 si è aggiudicato come saggista il Premio Biella Letteratura Industria e nel 2019, come giornalista, il Premiolino.
P. S. Per chi non riesce a lasciare il computer sulla scrivania dell’ufficio o e’ un digitale dipendente, un po’ come tutti d’altronde, e vuole tenersi sempre aggiornato, suggeriamo “Next, il documentario sugli ecosistemi digitali a prova di futuro”: la reinvenzione digitale, il futuro “open”, l’era del talento e la post-normalità al centro del documentario scritto da Andrea Frollà, diretto da Lorenzo Benassi e promosso da Confindustria Bergamo.
Andrea Frolla’ (Roma, 1991), giornalista freelance per Affari&Finanza di LaRepubblica da giugno 2013 e autore del podcast “2030 – The sound of future”. Moderatore e consulente di contenuti per eventi, convegni, progetti multimediali e conferenze aperte al pubblico e ai privati, soprattutto nel B2B. Relatore e consulente freelance per progetti audio-video.