Busta paga di Novembre: un giorno di permesso in più (non per tutti)
Questo mese ci sarà un’ex festività soppressa, il che comporterà un vantaggio in busta paga. Escluso ai Quadri direttivi (perchè hanno tutti uno stipendio medio mensile che non fa scattare il beneficio) il bonus del valore di 150 euro, riconosciuto a coloro che percepiscono nello stesso mese uno stipendio lordo inferiore a 1.538 euro, è invece previsto un giorno di permesso in più.
Questo per il meccanismo di comporto della festività soppressa prevista per il mese di novembre, ossia il 4 novembre 2022 che è la giornata dell’Unità nazionale e delle forze armate. La legge 937/1977 è intervenuta per sopprimere il 4 novembre tra le festività nazionali riconoscendo ai lavoratori il diritto a 8 ore di permessi se la giornata non coincida con una domenica.
Ecco perchè il 4 novembre non viene più trattato come un giorno festivo e non da più luogo all’astensione retribuita dal lavoro, né tantomeno a una maggiorazione dello stipendio nel caso in cui dovesse regolarmente prestare servizio, si ha comunque un vantaggio della crescita del monte permessi considerato che il 4 novembre cade di venerdì quest’anno.
La fonte resta il CCNL di categoria a cui guardare per sapere se, in quanto ex festività, si ottengono 8 ore di permessi retribuiti che ricordiamo qualora non vengano utilizzati dal lavoratore diventano in busta paga corrispettivo in denaro.
Nel Ccnl Commercio, che è uno dei più applicati, si legge chiaramente che dai lavoratori vengono fruiti: “gruppi di 4 o di 8 ore di permesso individuale retribuito, in sostituzione delle 4 festività abolite dalla legge.” Quindi per chi lavora con applicato il Ccnl Commercio c’è diritto, in base a quanto abbiamo visto, nell’anno a 32 ore di permessi retribuiti per ex festività, 8 delle quali proprio in riferimento al 4 novembre che nel 2022 cade di venerdì.
Il 4 novembre non è l’unica ex festività che dà diritto in busta paga alle ore di permessi extra. Tra le ex festività, tutte ormai trascorse, prevedono la domenica 19 marzo San Giuseppe, l’Ascensione che cade il 39° giorno dopo la domenica di Pasqua, il Corpus Domini e San Pietro e Paolo, patrono di Roma, il 29 giugno (attenzione però, la ex festività non viene riconosciuta in busta se il lavoratore presta servizio a Roma, infatti i permessi per la ex festività del 29 giugno non vengono riconosciuti essendo in questo caso festività a tutti gli effetti, Santo Patrono della città eterna.)