Fallisce Domino’s Pizza: bocciato il piano di recupero di EPizza
Domino’s pizza lasia l’Italia. Il colosso americano della pizza ha cercato fino all’ultimo di difendere il suo modello in un paese che la pizza l’ha inventata. Si tratta però di una crisi di dimensioni globali, sono 229 chiusure nel mondo avvenute tra Brasile, Russia. In Italia la chiusura coinvolge circa quattordini locali chiusi a Milano. A nulla è servito il piano presentato da EPizza, la società che aveva acquisito otto anni fa i diritti per sfruttare il marchio a stelle strisce nel nostro paese, che i creditori non hanno considerato affidabile e EPizza è finita in liquidazione giudiziale.
Nel piano di cui faceva parte la società di diritto britannico EVCP Growth Holdings Limited (posseduta dall’omonimo fondo lussemburghese) del finanziere italiano Marcello Vittorio Bottoli, la Legendary Investments, società creata ad hoc per veicolare l’investimento di altre società, tra le quali compare anche la Ithaca 2 di Luigi Berlusconi (figlio di Silvio), la Italian Retail guidata dal manager Alessandro Lazzaroni e che dal 2015 investe in aziende innovative non ha superato le criticità di un mercato che indubbiamente in Italia è molto difficile. Leggendo i nomi coinvolti dal fallimento ci sono quelli di Aldo Sutter, presidente e amministratore delegato del gruppo Sutter produtore di prodotti per la pulizia, la Vfm, la Aletti Fiduciaria del gruppo Banca Popolare di Milano e infine la Elilani di Raffaele Roberto Vitale.
Una cordata che però non è servita a far inserire la parola fine all’esprienza italiana di Domino’s.