Novembre 24

Occupazione: crescita per i contratti stabili

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ISTAT ha diffuso gli ultimi dati disponibili sull’occupazione in Italia. Ad aprile 2023 prosegue la crescita dell’occupazione (+48 mila rispetto al mese precedente) che porta gli occupati a 23milioni 446mila.
Il numero è superiore di 390mila unità rispetto a quello di aprile 2022, per effetto di un aumento dei dipendenti permanenti e degli autonomi che è maggiore della diminuzione dei dipendenti a termine.
Su base mensile, il tasso di occupazione sale al 61,0%, mentre quelli di disoccupazione e di inattività calano al 7,8% e 33,6% rispettivamente. L’occupazione cresce (+0,2%, pari a +48mila unità) per donne, dipendenti permanenti, autonomi, giovani e per chi ha almeno 50 anni; cala tra i dipendenti a termine e gli individui di età compresa tra i 25 e i 49 anni. Il tasso di occupazione sale al 61,0% . Il numero di persone in cerca di lavoro, rispetto a marzo 2023, diminuisce (-0,7%, pari a -14mila unità) tra le donne, i giovani e i 35-49enni. Il tasso di disoccupazione totale scende al 7,8% (-0,1 punti), quello giovanile al 20,4% (-1,4 punti).
Il calo del numero di inattivi. tra i 15 e i 64 anni. è sintesi della diminuzione tra le donne e tra chi ha 50 anni o più e dell’aumento tra gli uomini e i 15-49enni. Il tasso di inattività scende al 33,6% (-0,1 punti).
Confrontando il trimestre febbraio 2023-aprile 2023 con quello precedente (novembre 2022-gennaio 2023), si registra un incremento del numero di occupati (+0,5%, pari a +123mila unità). La crescita dell’occupazione, osservata nel confronto trimestrale, si associa all’aumento delle persone in cerca di lavoro (+0,2%, pari a +4mila unità) e alla diminuzione degli inattivi (-0,9%, pari a -117mila unità).
Il numero di occupati ad aprile 2023 supera quello di aprile 2022 dell’1,7% (+390mila unità). L’aumento coinvolge uomini, donne e tutte le classi d’età, ad eccezione dei 35-49enni per effetto della dinamica demografica negativa; il tasso di occupazione, che nel complesso è in aumento di 1,0 punti percentuali, sale anche in questa classe di età (+1,0 punti) perché la diminuzione del numero di occupati 35-49enni è meno marcata di quella della corrispondente popolazione complessiva.

Rispetto allo stasso peiodo dell’anno scorso diminuisce sia il numero di persone in cerca di lavoro (-3,5%, pari a -72mila unità) sia il numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni (-3,0%, pari a -383mila).
C’è da registrare che la gran parte di nuovi contratti siano contratti precari e autonomi e l’Eurostat, l’istituto di statistica europea, posiziona il nostro Paese lontano dalla media dell’Ue a 27 che è al 69,9%. L’Italia si piazza infatti all’ultimo posto per occupazione, sorpassata anche dalla Grecia che, con un miglioramento del 3,5%, arriva al 60,7%.
L’Italia è diventata quindi il fanalino di coda sia per l’occupazione femminile con un modestissimo 51,1% a quasi 14 punti di distanza dalla media Ue (65%), sia per gli uomini (69,2%) nonostante i 2,1 punti in più rispetto al 2021 (74,8% la medie Ue).
Nel complesso il divario tra il tasso di occupazione italiano e quello della media europea nel 2022 era di 9,8 punti, in calo rispetto ai 10,2 del 2021. Il divario è meno ampio nella fascia tra i 55 e i 64 anni al lavoro con il 55% in Italia e il 62,4% in Ue. Ma in Italia dal 2016 la percentuale in questa fascia è aumentata di 5,1 punti a fronte dei quasi 9 medi in Ue.

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