Novembre 24

Gucci lascia Roma: incerto il futuro dei lavoratori

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Altra pessima notizia per la capitale, Gucci lascia Roma e si trasferisce a Milano. La casa di alta moda ha annunciato il trasferimento nel capoluogo lombardo dell’ufficio di stile, l’unica sede operativa a Roma. La notizia fa discutere perchè l’ufficio stile è il cuore creativo dell’azienda, dove lavorano designer e sartoria. È stato trasferito a Roma da Firenze, dove c’è il polo produttivo, quattordici anni fa. Così le sedi del centro storico, palazzo Mancini e via del Banco di Santo Spirito, sono destinate a svuotarsi nel giro di pochi mesi, entro il 1 marzo, coinvolgendo 153 dipendenti su 219 che dovranno migrare al nord.
I sindacati hanno subito dimostrato contrarietà a questa scelta che, dicono, è un licenziamento mascherato, per l’impossibilità di molti di trasferirsi a Milano. Ad oggi Infoquadri non ha avuto notizie di accordi che coinvolgano tuti i dipendenti ma solo di tipo individuale, il rischio è non siano date a tutti i dipendenti condizioni per permettere un trasferimento. Fra i lavoratori serpeggia malcontento e sfiducia e 66 dipendenti che rimangono a Roma non conoscono il proprio destino visto che le sedi verranno chiuse.
“La decisione assunta da Gucci e dall’azienda proprietaria del marchio, la francese Kering, appare come un licenziamento collettivo mascherato” hanno tuonato in un’interrogazione parlamentare Nicola Fratoianni e Francesco Mari di Alleanza Verdi e Sinistra. Chiesto un intervento immediato del ministro delle imprese e del made in Italy e di quello del lavoro e delle politiche sociali “per comprendere quali siano le reali intenzioni della Kering e di Gucci e per tutelare i lavoratori e le lavoratrici coinvolti dal trasferimento di sede” (dichiarazioni raccolte da Roma Today).
Altro tema è quello dell’indotto con 100 lavoratori delle aziende in appalto che ruotano intorno all’ufficio di stile di Gucci in partenza verso Milano: addetti alle pulizie, gestione amministrativa, magazzinieri e facchini.
Dopo lo sciopero del 17 novembre scorso, oggi i lavoratori di Gucci sono in stato di agitazione e protesteranno sotto la sede dell’azienda. “Non pensiamo che ormai sia possibile fermare la macchina del trasferimento ma chiediamo che chi non è in condizione di trasferirsi altrove venga ricollocato e non come accade oggi forzato ad andare via”, dicono i lavoratori di Gucci. “Kering ha altri marchi che potrebbero accogliere i dipendenti romani”. Uno di questi è la Maison Brioni che però sul finire dell’anno scorso ha iniziato a licenziare. “Non vorremmo che Kering – dicono i lavoratori – voglia contrarre le proprie risorse iniziando da Roma con una emorragia occupazionale che potrebbe avere ripercussioni future sul comparto Gucci che ha sedi anche a Milano, a Novara e in Toscana”.

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