C’è sempre più bisogno di (middle) manager capaci
Un manager veramente competente non solo ha l’acume per identificare le informazioni di fondamentale importanza, ma possiede anche l’abilità critica di estrapolare i fattori cruciali che esercitano un’influenza significativa sul processo decisionale. Questo è vero anche in situazioni in cui le informazioni disponibili possono sembrare limitate o parziali. Un vero manager è in grado di compiere analisi logiche dettagliate, che partono dall’osservazione di elementi specifici per poi espandersi fino ad abbracciare una comprensione globale del contesto. Ciò gli permette di decifrare con profondità i vari fenomeni che emergono nell’ambiente lavorativo in cui è immerso, migliorando così la sua leadership e la gestione delle risorse umane a sua disposizione.
Manager e del leader non necessariamente coincidono: in altre parole, si può essere manager senza riuscire a essere leader e, viceversa, si può essere riconosciuti come leader senza avere un ruolo da manager. Per i Middle manager sembra però più facile essere leader, diversi studi sottolineano competenze richieste ai manager del futuro saranno sempre più distanti da quelle tipiche del XIX e del XX secolo e che la differenza potrebbero farla proprio le soft skills della leadership tipiche dei Quadri.
Daniel Goleman nel suo pregevole manuale di intelligenza emotiva scrive che i team “sono calderoni ribollenti di emozioni”, per lavorare bene in team è necessario saper comunicare in modo chiaro ed efficace, saper interagire con un’ampia varietà di persone, saper “intuire” ciò che gli altri sentono, mantenendo anche sotto pressione la lucidità di pensiero e l’autoconsapevolezza necessarie ad auto-regolarsi e a favorire l’elaborazione generativa dei confitti.
Il concetto di leadership e management si manifesta attraverso un’ampia gamma di forme e stili differenti. Non tutti hanno la predisposizione o le capacità per diventare grandi leader, allo stesso modo non tutti sono destinati a eccellere nel ruolo di manager. Questi sono due figure sono molto diverse, richiedono però un insieme unico di abilità e competenze per poter raggiungere elevati livelli di successo e ottenere gratificazioni personali e professionali. Comprendere con precisione le specifiche di ogni ruolo è fondamentale e consente di discernere se le personali inclinazioni e capacità si allineano più strettamente con quelle di un leader o di un manager. Per chi si ritrova in uno di questi ruoli, è importante conoscere e comprendere come comportarsi e agire adeguatamente in base alle responsabilità e aspettative connesse.
In generale, i Middle manager (Quadri nel privato e Funzionari nel Pubblico) contribuiscono a realizzare i progetti e i team affidati. Si adoperano quotidianamente per innovare e sperimentare nuove soluzioni allo scopo di guidare la direzione del business e delle funzioni assegnate. A loro si richiede una elevato livello di coraggio, elemento necessario per una buona leadership. Immaginare il leader come trendsetter è il modo migliore per capire come si sta trasformando il ruolo. I Middle manager sono professionisti che seguono queste tendenze, facendo attenzione che la forza lavoro affidata e le risorse disposte aderiscano a queste tendenze. Non è imposizione, perché i collaboratori che hanno fiducia nei loro capi credono, sostengono, abbracciano completamente le linee guida dettate dal proprio leader, linee guida che devono essere improntate alla comprensione, all’ innovazione, alla competenza, alla chiarezza nell’assegnazione degli obiettivi e attività. In una parola, avere visione prospettica.
I Middle manager non sono solo meri facilitatori degli obiettivi affidati, ma contribuiscono a promuovere il merito, assicurando che i dipendenti seguano le direttive operative controllando e sorvegliando affinché le attività siano portate a compimento.
Ovviamente Quadri e Funzionari non sono privi di responsabilità e di rischi. Organizzare, facilitare, assegnare e definire uno scopo sono compiti quotidiani ma è fondamentale che abbiano formazione e libertà di decisione nell’operatività. Soprattutto la formazione continua diventa importantissima per questi manager. Questo non significa che non commettano mai un errore, però devono avere una formazione ampia e molto legata alla visione operativa del ruolo che “manutenga” la loro capacità di trovare una soluzione rapida e le azioni concrete per rimediare anche ad errori di altri, richiedendo alti livelli di pianificazione e strategia.
Un tema che tocca la dirigenza, che deve essere capace di trovare le persone migliori per farsi affiancare e quindi costruire il sistema di comando intorno e con i Middle manager. I due ruoli vanno di pari passo – un buon dirigente avrà bisogno di un buon Quadro o Funzionario, e trovare il Middle manager giusto è molto più difficile che trovare un buon dirigente.