Apiqa CGIL: intervista a Federica Cochi
Intervistiamo Federica Cochi, presidente di Apiqa, associazione sindacale confederale, affiliata alla CGIL, che rappresenta le lavoratrici e i lavoratori quadri, professionisti e alte professionalità, sia dipendenti che non.
Dottoressa Cochi, cosa fa APIQA e quale è il fulcro delle attività associative a favore dei Quadri direttivi?
“Apiqa nasce recentemente dentro la CGIL ed è figlia dell’esperienza che in CGIL era già presente come AgenQuadri che era proprio l’associazione di rappresentanza dei quadri direttivi, nasce anche per scelta dei sindacati CISL e UIL di dare rappresentanza ai quadri direttivi sotto la spinta della marcia dei 40.000, con una scelta politica e rappresentativa di questi lavorativi. Successivamente le altre due sigle sindacali, UIL e CISL, hanno voluto sciogliere l’esperienza, continuando a rappresentare i lavoratori Quadri all’interno del loro ruolo istituzionale di rappresentanza di tutti i lavoratori, mentre nel 2019 la trasformazione in CGIL ha portato poi alla nascita di Apiqa. Di fatto dopo la scelta di mettere fine al percorso comune ed alle esperienze di CISL con Progetto Quadri e la Confederazione Unitaria Quadri della UIL tra il 2008 ed il 2010 CGIL con Apiqa è l’unica, tra i sindacati confederali ad avere una associazione che si occupa specificatamente dei Quadri. Quello che facciamo con riferimento ai Quadri, i Professional e managers come si chiamano in Europa, è di fornire un contributo specifico per i Quadri nelle categorie di rappresentanza e quindi con i contratti nazionali, partecipiamo in accordo con le categorie nella definizione delle politiche per i Quadri, nel pieno rispetto dell’autonomia e delle specificità delle categorie. L’altro elemento importante sono i servizi, la formazione per i Quadri e le elevate Professionalità iscritte alle categorie e ad Apiqa, servizi che vanno dall’assistenza legale, fiscale e la previdenza. Abbiamo attivo uno sportello Quadri che abbiamo operativo su alcuni territori e dove c’è da più tempo una presenza di questa lavoratori nelle varie categorie. Partecipiamo negli enti bilaterali, ad esempio Quadrifor in cui ci sono le categorie del terziario, lavoriamo con la Filcams nella definizione delle linee di formazioni e nel focus delle necessità formative della categoria dei Quadri. In Fondo Professioni, dove c’è una forte presenza di lavoratori dipendenti di piccole e medie imprese, soprattutto dipendenti di studi professionali, dove ci sono attività che i Quadri svolgono come lavoratori dipendenti in queste realtà, contribuiamo anche qui alla costruzione dei percorsi formativi di questa particolare categoria. Nell’ultimo congresso abbiamo voluto definirci come un ponte verso i lavoratori e anche all’esterno facendo da raccordo con le altre categorie di lavoratori.”
Quale è il suo punto di vista sulla Rappresentanza attuale dei Quadri italiani e quali prospettive vede l’associazione nella riforma della rappresentanza anche nel pubblico impiego.
“La trasformazione del mercato del lavoro ci riporta un processo di ridefinizione degli inquadramenti e delle mansioni. La nostra visione per i Quadri direttivi, recentemente supportata anche da una indagine affidata alla Fondazione Di Vittorio, e che c’è un divario tra i Quadri come rappresentati da INPS, che registra i contratti di lavoro con la categoria Quadro applicata e quanto riporta ISTAT sulla rilevazione della forza lavoro. Faccio un esempio per meglio inquadrare questo aspetto; nel mondo dell’informatica si inquadra il dipendente sempre più spesso in un primo livello ma dal punto di vista delle mansioni e delle responsabilità corrisponde pienamente alla figura di un Quadro. L’ISTAT non parla di Quadri in quanto tali ma di professionalità tecnico scientifiche su cui noi mettiamo l’accento da tempo. In Europa si parla di Professionals e managers e non di Quadri ed un motivo c’è perché si parla di caratteristiche specifiche per lavoratori con alte competenze tecniche, elevata autonomia, capacità di gestione anche di grandi team che però non sempre si riversano nella definizione giuridica del Quadro, penso ai project managers che molte aziende hanno e che non vengono inquadrati come quadri soprattutto, purtroppo, per una idea di risparmio sui costi che contrattualmente sono previsti. Stiamo quindi iniziando a parlare di elevate professionalità, nel pubblico impego come nel privato, lavorando sulla ridefinizione degli inquadramenti contrattuali. La Pubblica amministrazione ha aperto a questa nuova visione della rappresentanza più aderente ai cambiamenti del mercato del lavoro. Quest rafforza la nostra idea che serve una legge sulla rappresentanza, perché ci permetter di delineare meglio e di rivedere inquadramenti e ruoli nei contratti collettivi. E’ ovvio che se riconosciamo nel cambiamento del mondo del lavoro una forza propulsiva e riconosciamo che questo cambiamento è necessario ai lavoratori ed alle aziende, anche la contrattazione collettiva, in qualche modo, deve andare di pari passo per rispondere alle esigenze dei lavoratori con alta professionalità. Nella ricerca sul mondo del lavoro dipendente, in cui abbiamo chiesto a duemila Quadri e Elevate Professionalità ci sono lavoratori che si sentono a metà, in una terra di mezzo, tra dirigenza e operai e c’è bisogno di rispondere alle esigenze e dare casa a questi lavoratori e lavoratrici.”
La partecipazione alla vista associativa si basa su regole di derivazione sindacale?
“Il nostro modo di procedere prevede prima l’iscrizione alla federazione di categoria, contemporaneamente iscriviamo ad Apiqa coloro che sono Quadri o EP se lo vogliono, automaticamente nel senso che diventa una aggiunta gratuita che amplia i servizi che CGIL prevede per la specifica categoria del lavoratore. Facciamo proprio da ponte quindi anche al contrario tra Q e la loro categoria di appartenenza visto che per specificità possono esserci dei Q che chiedono un rapporto diretto con Apiqa e li accompagniamo quindi alla conoscenza e iscrizione, sempre volontaria, alla categoria di appartenenza. Ad oggi abbiamo circa 50.000 Quadri iscritti su tutto il territorio nazionale con una preponderanza della Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna ma anche Veneto, Piemonte ed anche Campania maggiormente rappresentativi nel settore commercio, banche e nel pubblico impego una componente di Elevate Professionalità che va dai dirigenti scolastici alla sanità pubblica.”
Partecipate alla gestione di Enti bilaterali?
“Negli Enti bilaterali ci sono le categorie che firmano i contratti, ma Apiqa da il suo contributo ed è presente, ad esempio in Quadrifor e Fondo Professioni i due rappresentanti di CGIL sono di Apiqa, proprio perché seppure nella autonomia e delega sulla contrattazione c’è un lavoro comune”
Quali Aziende sono maggiormente rappresentative degli iscritti?
“Ovviamene siamo presenti nei territori e nelle aziende dove c’è una presenza maggiore di Quadri: Autostrade, Telecom, Wind, Enel, Anas, Manpower, Pirelli, molte banche nazionali solo per fare alcuni esempi. Abbiamo anche molti delegati Quadri nelle RSU aziendali.”
Prospettive future?
“In chiusura di questa intervista mi preme informarvi del lavoro europeo e internazionale che Apiqa sta facendo, perché con la velocità e la profondità del cambiamento nel mondo del lavoro occorre portare il tema della rappresentanza dei Quadri e delle Elevate professionalità soprattutto in Europa non ragionando quindi di questi temi all’interno dei confini nazionali. Partecipiamo in Eurocades che è il sindacato europeo dei professional e manager e siamo tra i sindacati istitutivi e con loro facciamo un grande lavoro di allineamento e costruzione di politiche di rappresentanza comune, partecipiamo a UNI europa e UNI global che è il livello europeo e mondiale del settore commercio per la rappresentanza degli interessi dei lavoratori e che hanno un settore specifico dedicato ai professional e manager”