Banche: preoccupa FISAC (Esposito) l’andamento dell’occupazione
“La riduzione di sportelli e, al contempo, di dipendenti bancari in tutta Europa ci preoccupa, specie se letta in parallelo ai profitti record che il sistema bancario tutto ha messo a segno nel corso di questi anni e, visto il lento e ingiustificato ritmo di riduzione dei tassi, prevedibilmente anche nei prossimi. È un progressivo declino, che si riflette inevitabilmente anche in un mancato sostegno all’economia europea. Bisogna invertire la tendenza e ripartire dal lavoro”.
E’ quanto dice la segretaria generale della Fisac Cgil, Susy Esposito, nel commentare all’Adnkronos i dati diffusi oggi dalla BCE sulle chiusure degli sportelli bancari in Ue. “Abbiamo davanti, inoltre, momenti complicati – aggiunge la segretaria generale della Fisac Cgil – dettati dai profondi cambiamenti che attraverseranno il settore: innovazione tecnologica, digitalizzazione, intelligenza artificiale, solo per citarne alcuni. C’è bisogno in Italia come in Europa di un cambiamento radicale, che metta al centro il lavoro. Presenza del sistema bancario nei territori, accompagnata da persone fisiche concrete e non semplicemente ‘algoritimiche’: è questa la strada da intraprendere, mettendo al centro le lavoratrici e i lavoratori. Crediamo fortemente che il futuro del settore bancario sia nel lavoro e nel territorio, nelle competenze umane e nella prossimità fisica”, conclude Esposito.
Nel 2023 continua il calo del numero di sportelli bancari UE (-3,09%) di cui -12,46% in Belgio, -0,17% in Spagna, scende anche numero dipendenti (-0,81%) a livello europeo. In tutta l’Unione europea c’è stato un ulteriore calo del numero degli sportelli bancari, con una diminuzione pari a -3,09%. Le diminuzioni sono state registrate in 24 Paesi su 27 complessivi, con percentuali che vanno da -0,17% della Spagna a -12,46% del Belgio. Al 31 dicembre del 2023 il numero totale di filiali nella Ue è stato pari a 129.418, di cui l’82,2% nell’area dell’euro. E’ quanto emerge dall’aggiornamento degli indicatori da parte della BCE.
In calo in 15 Paesi su 27 anche il numero dei dipendenti del settore, con una media di -0,81%. La diminuzione dei lavoratori è stato osservato nella maggior parte degli Stati membri a partire dal 2008 e sembra essersi stabilizzato nel 2023.
I dati aggiornati dalla BCE indicano inoltre che il grado di concentrazione del settore bancario, misurato dalla quota di attività detenute dalle cinque banche più grandi, continua a variare considerevolmente tra gli Stati membri della Ue. A livello nazionale, la quota delle attività totali dei cinque maggiori istituti di credito variava dal 32,34% del Lussemburgo al 95,58% della Grecia. La media Ue è del 68,6%.