GDO: l’operazione verità (che fa bene) di UILTUCS
E’ visibile a tuti l’impegno che Uiltucs sta mettendo nel rendere trasparenti i meccanismi (e le storture) nei modi di agire delle aziende della Grande Distribuzione operante in Italia. La ricerca commissionata dalla Uiltucs fa emergere “un quadro a tinte fosche che colpisce in particolare i soggetti più deboli”. Tra discriminazioni e lavoratori stressati il merito del sindacato di categoria della UIL è quello di riportare in numeri i contratti precari, stipendi che spesso arrivano in ritardo con gli straordinari pagati fuori busta. Lavoratori che denunciano la mancanza di pagamenti regolari con soprusi molto marcati per genere (subiscono di più le donne).
“Le condizioni lavorative nei super e iper mercati nel Lazio” commissionata dalla Uiltucs di Roma e del Lazio al professor Roberto Baldassari, direttore generale dell’istituto demoscopico Lab21.01, azienda italiana che si occupa di ricerche di mercato e sondaggi di opinione.
Fa emergere un quadro a tinte fosche che colpisce in particolare i soggetti più deboli.
Alessandro Contucci, segretario generale del sindacato è convinto che i numeri spiegano bene un universo complesso, fatto di precarietà, disuguaglianze e contratti pirata. Al 41,9% dei lavoratori intervistati (mille le interviste validate) la retribuzione mensile non viene corrisposta regolarmente, con una percentuale che, fra le donne, sale al 61,4%, nel 27,6% dei casi eventuali maggiorazioni di stipendio vengono pagate fuori busta. La ricerca consta di quattro parti: il tipo di contratto lavorativo, la sicurezza sul lavoro, il rapporto con i superiori e infine la condizione lavorativa generale.
Il 36,1% dei lavoratori intervistati dicono di aver firmato un contratto a tempo determinato; il 27,3% a tempo indeterminato; il 20,3% a chiamata; l’8,1% come stage; il 5,4% con rapporto interinale e il 2,8% in forma di apprendistato. Il 64,2% dei lavoratori poi lavora in part-time, sia esso verticale o orizzontale, e il 64,1% degli intervistati dichiara di lavorare dalle 20 alle 40 ore settimanali e non sempre, secondo il 50,2%, passano le 11 ore previste dal contratto fra la fine di un turno e l’inizio dell’altro.
Un modo di agire che da tempo è all’attenzione anche dei sindacati dopo che si sono susseguite anche le denunce e le cause di lavoro nel settore. Il 27,6% dei lavoratori dichiara che le ore di straordinario o i giorni festivi vengono pagati fuori busta o comunque non vengono pagate regolarmente. Il 54,2% delle persone ha contratti con una paga diversa, con un delta fra maggiore e minore pari al 16,4%. Capitolo dolente quello sulla sicurezza sul lavoro. Il 12,2% infatti dichiara di non essere stato informato sulle normative vigenti, quindi di non aver avuto la necessaria formazione sulla sicurezza.
Un settore quello della Grande Distribuzione (la ricerca è focalizzata su Roma e provincia) che riporta condizioni lavorative di chi opera nei supermercati che oscilla tra stress (49% degli intervistati), l’ansia (12,6%), l’angoscia (10,4%), la depressione (9,4%).
Preoccupante davvero.