Settembre 24

Stellantis: per i sindacati nessun accordo possibile senza garanzie

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Ancora tensione tra sindacati e direzione aziendale di Stellantis. I sindacati confermano la loro scelta di non addivenire ad alcun accordo senza garanzie produttive e occupazionali, lamentando il fatto che il confronto con l’azienda si sia da tempo spostato dal tavolo istituzionale ai comunicati stampa. L’intervento a mezzo stampa dell’Amministratore delegato di Stellantis John Elkann, recentemente affidato ad un comunicato stampa, fa cenno ad una presunta condivisione con le Organizzazioni sindacali relativamente alle missioni per gli stabilimenti italiani fino al 2030. Per i sindacati la notizia, se fosse vera, sarebbe certamente una buona notizia ma in realtà è invece purtroppo diversa. In un contesto aziendale nel quale si registra un aumento dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali, leggiamo da una nota di Fiom, si afferma che pressoché in tutti gli stabilimenti, oltre allo stallo che riguarda la ‘Giga Factory’ di Termoli, su cui Stellantis non può certamente dichiararsi estranea alle decisioni, essendo l’azionista di maggioranza del consorzio ACC, Il tavolo automotive insediato presso il Mimit non ha prodotto al momento alcun accordo.
Fim, Fiom e Uilm hanno richiesto ormai da tempo una convocazione da parte della Presidente del Consiglio, per affrontare i temi che purtroppo non hanno ancora trovato alcuna risposta positiva.
E’ sicuramente indispensabile, prosegue la nota sindacale, fornire garanzie per tutti gli stabilimenti, nuovi modelli, volumi produttivi, garanzie e rilancio occupazionali, della ricerca e dello sviluppo. Tematiche fondamentali sulle quali l’azienda non ha dato ancora certezze ed è quindi evidente come non si siano determinate le condizioni per definire nessun tipo di accordo.
Il riferimento diretto è al nipote dell’Avvocato ed alle dichiarazioni a lui attribuite pubblicate da o Milano Finanza, in occasione dei 35 anni di attività, dove ha riproposto il tema del delicato momento del settore automotive, dei cambiamenti di mercato e della società. E parte dal ricordo di suo nonno, l’Avvocato ha ricordano come la Fiat fosse riuscita a chiudere il decennio con dati molto incoraggianti: quasi 2,3 milioni di auto vendute, soprattutto in Italia, che rappresentava allora il 62% delle vendite totali. Ma questo è un passato lontano, la Fiat non esiste più ed è diventato uno dei quattordici marchi di Stellantis, il gruppo nato dalla fusione di Fca con i francesi di Psa. Un presente fatto di solidarietà fino ad agosto per 1.175 dipendenti, la riduzione a un solo turno anche nell’hub dell’economia circolare Sustainera. E gli incentivi alle dimissioni che stanno tagliando praticamente un dipendente su cinque.

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