Manovra 2025: fra Governo e sindacati (quasi) prova di dialogo
Si è svolta presso la Sala Verde di Palazzo Chigi l’11 novembre la riunione tra Governo e Sindacati sulla Legge di Bilancio 2025. Presenti, per la parte istituzionale, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il Sottosegretario alla Presidenza Alfredo Mantovano, il Vicepremier Antonio Tajani, il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, il Ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, il responsabile alla Sanità Orazio Schillaci, al MIMIT Adolfo Urso, al Lavoro e Politiche Sociali Maria Elvira Calderone. Presente anche la Ragioniera Generale dello Stato, Daria Perrotta.
Sono state convocate le principali sigle sindacali, tra cui Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Usb, Cida, Cisal, Confedir, Confintesa, Confsal, Cse e CIU Unionquadri per l’approfondimento delle principali misure previste a tutela dei lavoratori, con particolare attenzione richiesta da CIU Unionquadri sul ruolo dei Quadri e delle alte Professionalità, componenti centrali della missione di CIU Unionquadri che li rappresenta al CNEL.
L’incontro è stato introdotto dalla Premier, che ha illustrato i punti qualificanti della Manovra evidenziando la volontà del Governo di dare un impulso a coesione e crescita nel quadro degli impegni assunti con l’Europa con il Piano Strutturale di Bilancio e il nuovo Patto di Stabilità. In particolare, la Presidente ha ricordato il peso del superbonus, che da solo nel 2025 sottrae alle casse dello Stato 38 miliardi, a cui se ne aggiungono 12 negoziati con l’Europa per la correzione del debito. La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha sottolineato come le risorse siano state focalizzate sul lavoro, il sostegno ai redditi medio bassi, la riduzione della pressione fiscale, le politiche per la famiglia, prendendo atto delle richieste pervenute dai sindacati.
I commenti dei rappresentanti sindacali non sono univoci: secondo il segretario generale della Cgil Maurizio Landini. «Il governo ha riconfermato che quello che ha presentato in Parlamento è la manovra, che i margini sono quelli, che gli spazi possibili di modifica sono limitati» e «noi confermiamo il nostro giudizio di una pessima legge di Bilancio e che non affronta e non dà un futuro al nostro Paese», ha aggiunto spiegando che l’aumento salariale per il pubblico impiego «non può essere il 6% proposto nell’accordo separato, quando l’inflazione è il 17%». CIU Unionquadri ha confermato una valutazione complessivamente positiva, tuttavia con problematiche da migliorare. “Abbiamo dichiarato lo sciopero perché la manovra è stata consegnata in Parlamento, vorrei ricordare che noi abbiamo fatto anche le audizioni alle Camere, quindi siamo andati e siamo stati chiamati dalle Camere a dare un giudizio. Non potevamo presentarci alle Camere dicendo dobbiamo prima incontrare il Governo. I margini dipendono da quanti soldi e da quante scelte sono già chiuse nelle decisioni assunte”, ha detto da parte sua Pierpaolo Bombardieri della UIL.
Le richieste di CIU Unionquadri hanno riguardato in particolare, a sostegno del ceto medio, la questione del taglio del cuneo fiscale, misura di grande impatto che auspica venga trasformata in una disposizione strutturale. La riduzione della pressione fiscale è fondamentale per il ceto medio, un segmento spesso penalizzato dal sistema tributario attuale e si è chiesto che il Parlamento esplori ulteriori misure fiscali per alleviare la pressione sui lavoratori, estendendo detrazioni che non riguardano solo le famiglie numerose, ma anche quelle monogenitoriali.
Un altro aspetto evidenziato è stato il principio, sancito dall’art 45 della Costituzione, della partecipazione dei lavoratori alla gestione aziendale, con l’introduzione di normative che favoriscano il coinvolgimento dei lavoratori nelle decisioni aziendali strategiche, contribuendo ad un clima lavorativo più collaborativo e meno conflittuale. Riguardo la mobilità e gli incentivi per i Neoassunti si è chiesto di estendere tale agevolazione anche ai professionisti di fascia media che spesso si spostano per lavoro, con l’obbiettivo di sostenere le professionalità elevate che necessitano di mobilità geografica. È stata evidenziata l’importanza di promuovere la leadership femminile nelle aziende, anche tramite una maggiore flessibilità lavorativa e benefici per il work-life balance.
Riguardo il pubblico impiego, sulla reintroduzione del limite al turn over al 75%, CIU Unionquadri ha evidenziato che tale disposizione rischia di rallentare l’ingresso delle giovani generazioni nel settore pubblico, in un momento in cui sarebbe cruciale favorire il rinnovamento ed il trasferimento di competenze. Contestualmente si è sostenuto la bontà delle misure per il mantenimento in servizio dei lavoratori fino a 70 anni, sottolineando l’importanza di consentire ai lavoratori di decidere liberamente il momento del pensionamento.
Sulla previdenza, il DDL, prevede il computo anche delle prestazioni erogabili dai fondi di previdenza complementare eventualmente attivati dal lavoratore subordinato per il raggiungimento del, valore soglia, utile al pensionamento anticipato.
“Si è preso atto con favore della disposizione proposta in quanto incentiva i lavoratori al versamento del trattamento di fine rapporto ai fondi di previdenza complementare. L’incontro a Palazzo Chigi ha rappresentato una tappa fondamentale nel percorso di approvazione del Disegno di Legge Bilancio 2025 e CIU Unionquadri ha ribadito la propria posizione in difesa dei diritti dei lavoratori, con particolare attenzione ai Quadri e alle Alte Professionalità.” così conclude una nota diffusa dalla segreteria di CIU Unionquadri