Fiscalità dipendenti: confermata la riduzione a tre fasce

La legge di Bilancio 2025 ratifica l’imposta sui redditi delle persone fisiche, nota come Irpef, a seguito della Riforma Fiscale varata nel 2024. Diventano pertanto strutturali le decisioni in merito all’accorpamento dei primi due scaglioni, con aliquota al 23% fino a 28.000 euro di reddito.

A partire dal 1° gennaio 2024 le aliquote e gli scaglioni dell’Irpef sono stati così strutturati:
aliquota del 23% per i redditi fino a 28.000 euro,
aliquota del 35% per i redditi superiori a 28.000 euro e fino a 50.000 euro,
aliquota del 43% per i redditi che superano 50.000 euro

Si riconosce poi ai redditi da lavoro dipendente che hanno un reddito complessivo non superiore a 20.000 euro una somma, una detrazione che non concorre alla formazione del reddito, determinata applicando al reddito di lavoro dipendente il 7,1 per cento, se il reddito di lavoro dipendente non è superiore a 8.500 euro; 5,3 per cento, se il reddito di lavoro dipendente è superiore a 8.500 euro ma non a 15.000 euro; 4,8 per cento, se il reddito di lavoro dipendente è superiore a 15.000 euro.
Inoltre per un reddito complessivo superiore a 20.000 euro la detrazione dall’imposta lorda, rapportata al periodo di lavoro, è di 1.000 euro, se l’ammontare del reddito complessivo è superiore a 20.000 euro ma non a 32.000 euro; al prodotto tra 1.000 euro e l’importo corrispondente al rapporto tra 40.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 8.000 euro, se l’ammontare del reddito complessivo è superiore a 32.000 euro ma non a 40.000 euro.

Gli effetti di questi complessi modelli di calcolo indicano che un reddito tra 32.000,01 euro e i 40.000 euro beneficia di un importo riconosciuto decrescente rispetto ai 1.000 euro attribuiti fino alla soglia dei 32.000 euro, per azzerarsi raggiunta la soglia dei 40.000 euro.
Ancora una volta quindi gran parte dei middle manager italiani non vedranno riconosciuta alcuna detrazione.