Marzo 25

Bieffe Tipografia: arrivano i commissari liquidatori

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La Bieffe di Recanati, una storica e rinomata industria grafica del territorio maceratese, è stata ufficialmente posta in liquidazione. Questa decisione è stata presa dal giudice Enrico Pannaggi del tribunale di Macerata, che ha nominato come curatori fallimentari gli avvocati Alessandro Benigni e Andrea Giuliodori. I due professionisti sono già operativi e impegnati nel tentativo di gestire la situazione, con l’obiettivo di contenere il danno per i circa 40 dipendenti che, purtroppo, si troveranno senza lavoro. L’intento è anche quello di evitare che si verifichino “periodi scoperti” per il personale coinvolto, che al momento si trova in una condizione precaria.

I segnali di crisi dell’azienda erano già emersi da qualche tempo, e le difficoltà economiche si sono palesate in modo evidente quando, nei mesi di settembre e ottobre, i lavoratori non hanno ricevuto le retribuzioni. Successivamente, sono stati collocati in cassa integrazione guadagni, con scadenza prevista per il prossimo 31 dicembre. “Poi, però, la società ha deciso di portare i libri in tribunale – spiega Paola Marziali della Cgil – e il giudice aveva fissato l’udienza per il mese di febbraio 2025. Questa tempistica, però, avrebbe lasciato i lavoratori scoperti una volta terminata la cassa integrazione, privi di qualsiasi forma di sostegno economico”. In risposta a questa criticità, Cgil e Cisl hanno avanzato una richiesta congiunta al giudice per anticipare la data dell’udienza.

Secondo quanto riportato dal quotidiano locale Il Resto del Carlino, “La nostra richiesta è stata accolta e l’udienza si è svolta martedì scorso. L’azienda è stata ufficialmente messa in liquidazione. Ora non resta che attendere l’operato dei curatori fallimentari, nei quali riponiamo grande fiducia, considerando che hanno gestito in passato situazioni analoghe con esiti molto positivi”. Il primo passo, anche se può sembrare duro e difficile da accettare, sarà quello di procedere ai licenziamenti dei dipendenti. “È un passaggio obbligato – precisa la Marziali – perché solo così i lavoratori potranno accedere alla Naspi, ovvero alla disoccupazione. Successivamente, sarà necessario occuparsi delle due mensilità arretrate che devono essere corrisposte al personale. La nuova udienza è stata fissata per il mese di aprile”.

“Non si tratta di una situazione del tutto inaspettata – sottolinea Stefano Tordini della Cgil –, ma ciò non la rende meno preoccupante. In gioco ci sono 40 posti di lavoro che rappresentano una perdita significativa, soprattutto in un contesto provinciale e regionale già fragile. Dati recenti confermano che diversi settori si trovano in difficoltà, e questa vicenda si inserisce in un panorama economico locale che sta mostrando segni di sofferenza preoccupanti”.

Come evidenziato dalla Cna, nella provincia di Macerata si registra una media di otto chiusure di imprese al giorno, con settori chiave come quello della moda che stanno affrontando una crisi profonda. Inoltre, si osservano riduzioni di personale in varie realtà aziendali. A livello regionale, il quadro economico è aggravato anche da un calo delle esportazioni, segnalato come un ulteriore indicatore di difficoltà per l’intero sistema produttivo.