Marzo 25

COIN: anatomia di una crisi

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I vertici di Coin hanno comunicato durante l’ultimo incontro tenuto al Mimit con i rappresentanti del tavolo di crisi che l’azienda ha ricevuto offerte vincolanti per la sottoscrizione di un aumento di capitale pari a 21,2 milioni di euro. Le offerte provengono da Sagitta sgr, coinvolta – come anticipato da Milano Finanza – attraverso il fondo Utp Restructuring Corporate, e da Mia srl. Sagitta sgr è una società che fa capo a Europa Investimenti (gruppo Arrow Global) e, nei mesi scorsi, ha acquisito una parte dei debiti bancari di Coin, per un totale di circa 80 milioni di euro, convertendoli, almeno in parte, in equity, come previsto. Mia srl, invece, è legata a Marco Marchi, fondatore di Liu Jo e socio di Coin, che ha ricoperto il ruolo di presidente della società dal 2019 fino a settembre 2024. All’operazione parteciperanno, seppur in misura residuale, anche gli attuali azionisti Red Navy srl, Joral Investment srl e Hi-Dec Edizioni srl, holding che fanno capo rispettivamente a Stefano Beraldo, amministratore delegato di Ovs, Jonathan Kafri, proprietario di hotel di lusso, ed Enzo De Gasperi, creatore del noto marchio di articoli per la casa. «Le offerte ricevute dagli investitori dimostrano la validità del nostro progetto di risanamento. Coin è un brand storico, con oltre cento anni di presenza nel panorama retail italiano, e il nostro obiettivo è proteggerne il valore guardando a una prospettiva di lungo termine», hanno dichiarato Andrea Gabola, presidente, e Matteo Cosmi, amministratore delegato di Coin.

Facciamo un breve riepilogo degli eventi recenti. Nei mesi scorsi, Coin aveva richiesto al Tribunale protezione dai creditori e, secondo quanto riportato da MFF, tale misura è stata prorogata fino al 23 febbraio, sfruttando appieno il termine previsto dalla normativa italiana. Grazie all’iniezione di liquidità, l’azienda potrà proseguire con il piano di risanamento attualmente in corso. Coin ha inoltre raggiunto un accordo per la ristrutturazione dei suoi debiti, che complessivamente ammontano a circa 200 milioni di euro, includendo sia quelli bancari che quelli verso altri creditori. L’azienda attende ora l’omologa del Tribunale di Venezia, dove ha presentato domanda di composizione negoziata della crisi, prevista entro giugno 2025. Contestualmente, il Gruppo Coin ha annunciato un piano di riassorbimento di circa 90 dipendenti, attualmente impiegati nei sette punti vendita che chiuderanno le attività a Roma Lunghezza, Roma Bufalotta, San Donà di Piave, Latina, Vicenza, Milano City Life e Sesto Fiorentino. Questi lavoratori saranno reinseriti nei negozi che continueranno a operare.

«Grande soddisfazione per questo primo importante risultato», ha dichiarato il sottosegretario Bergamotto. “Il Mimit continuerà a monitorare attentamente il piano di rilancio, al fine di sostenere e valorizzare una catena commerciale di rilievo per il nostro Paese. Le strutture tecniche del Mimit organizzeranno un nuovo incontro tra le parti entro la fine di marzo, per valutare lo stato di avanzamento del percorso di rilancio e per accompagnare Coin nella sua strategia di ripresa.”