Marzo 25

Data Protection Officer: verso una proposta di legge innovativa

0
security sicurezza informatica dati-60504

Nell’era digitale, i dati personali rappresentano una risorsa di valore inestimabile. Aziende, governi e piattaforme digitali spesso raccolgono e analizzano enormi quantità di informazioni per orientare le scelte dei consumatori, influenzare le decisioni politiche e perfino modellare i comportamenti sociali. Dalla profilazione per fini pubblicitari alla manipolazione dell’opinione pubblica tramite i social media, fino alla sorveglianza di massa, il controllo sui dati personali solleva questioni etiche e giuridiche di primaria importanza. In questo contesto, la protezione della privacy e dei dati personali dei cittadini non è solo una questione tecnica, ma un diritto fondamentale che necessita di tutele efficaci e di professionisti qualificati
La crescente centralità della protezione dei dati personali nel panorama normativo e aziendale impone una riflessione sul ruolo del Data Protection Officer (DPO), figura chiave introdotta dal Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR). Il Regolamento prevede all’articolo 39 che il responsabile della protezione dati sia “designato in funzione delle qualità professionali, in particolare della conoscenza specialistica della normativa e delle prassi in materia di protezione dei dati, e della capacità di assolvere i compiti di cui all’articolo 39”. Tale soggetto, pertanto, deve essere dotato di caratteristiche specialistiche, sebbene il Regolamento le preveda soltanto in senso generalistico.
Tuttavia, l’assenza di un albo professionale, di criteri univoci per la selezione e di un inquadramento giuridico chiaro solleva numerose problematiche. Per rispondere a queste criticità, la proposta di legge mira a regolamentare in maniera più strutturata la professione del DPO, fornendo una disciplina chiara per la sua nomina, le incompatibilità e il riconoscimento del ruolo sia in ambito libero-professionale che in contesti di lavoro subordinato.
Uno degli aspetti centrali della proposta riguarda la creazione di un percorso formativo certificato per i professionisti che intendono operare come DPO. Il Regolamento europeo non delinea un iter formativo specifico, ma prescrive soltanto che tale figura sia dotata di qualità professionali. Il problema che si pone è comprendere se effettivamente un soggetto che opera come DPO abbia o meno tali qualità.
Uno degli aspetti centrali della proposta riguarda la creazione di un albo professionale dei Data Protection Officer, volto a garantire una certificazione ufficiale delle competenze di questi professionisti. L’iscrizione all’albo sarebbe subordinata al possesso di adeguate qualifiche e all’adempimento di obblighi di aggiornamento professionale continuo, assicurando così elevati standard di preparazione e deontologia. Questa misura contribuirebbe a distinguere i DPO qualificati dagli operatori improvvisati, fornendo alle aziende e agli enti pubblici un criterio affidabile nella selezione di questa figura chiave.
La proposta di legge, di iniziativa di CIU Unionquadri, prevede l’introduzione di un sistema di accreditamento che garantisca standard qualitativi elevati e favorisca il riconoscimento delle competenze dei professionisti del settore.
Parallelamente, il disegno di legge affronta la questione dell’inquadramento contrattuale del DPO nel caso di lavoro subordinato. Attualmente, il GDPR impone obblighi di indipendenza e autonomia decisionale, che talvolta si scontrano con l’inquadramento aziendale del DPO. La proposta intende individuare un livello professionale specifico nei contratti collettivi, definendo mansioni e retribuzioni adeguate alla complessità della funzione. Ciò consentirebbe di tutelare sia il lavoratore sia il datore di lavoro, riducendo incertezze interpretative e garantendo una più efficace protezione dei dati personali.
Infine, il progetto legislativo introduce criteri chiari per la selezione e la nomina del DPO, con particolare attenzione alle situazioni di incompatibilità. Si propone di definire un elenco di circostanze che potrebbero compromettere l’indipendenza del DPO, come conflitti di interesse derivanti da altre funzioni aziendali. Questa misura mira a rafforzare il ruolo del DPO come garante della conformità normativa, assicurando che possa operare senza pressioni o condizionamenti.
La proposta di legge rappresenta un passo fondamentale per il riconoscimento del Data Protection Officer come figura professionale essenziale nella tutela della privacy e della sicurezza dei dati. Un inquadramento normativo chiaro e dettagliato non solo garantirebbe maggiore efficienza nell’applicazione del GDPR, ma favorirebbe anche una maggiore professionalizzazione del settore, con benefici per aziende, istituzioni e cittadini.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *