Vendite a dettaglio: la ripresa all’orizzonte
Le vendite al dettaglio in ripartenza, ecco perché è un buon segnale. Le stime delle vendite al dettaglio di maggio sono leggermente migliori delle previsioni. La componente non alimentare appare dinamica mentre l’ alimentare è già in contrazione a causa della naturale sostituzione con i consumi fuori casa, nuovamente fruibili col ridursi dei vincoli alla socialità.
L’abbigliamento mostra un recupero al di là delle più rosee previsioni e questo fa ben separare sulle sorti della ripartenza nel complesso.
Anche a maggio, come in aprile, il tasso di variazione delle vendite che transitano dal canale elettronico è inferiore a quello medio e, in particolare, alla crescita delle vendite di prodotti non alimentari delle imprese operanti su piccole superfici. Il largo consumo confezionato ha fatto guadagnare il segno più con il 6,6% a volume ed il 7,8% a valore e questo in un anno in cui la spinta inflattiva era assente. E questo 2021 andrà ancora meglio per i distributori perché si innesterà anche l’aumento delle materie prime (ad aprile 2021 grano +12% soia +15%) che si ribalteranno al consumo.
Al contrario, il commercio alimentare di prossimità segnala ancora una forte sofferenza e ci sono dubbi sul fatto che riuscirà mai a percorrere tutta la strada necessaria a un pieno recupero dei già depressi livelli di fatturato del periodo pre-covid. Questi seppur timidi segnali di ripresa fanno sperare che la contrazione dei posti di lavoro nel comparto servizi e terziario non sarà molto forte in ottobre/novembre a seguito dello sblocco dei licenziamenti, potendo anche le imprese dotarsi di nuova cassa integrazione per eventuali esigenze