Novembre 24

Inflazione in salita: il rischio concreto sulla ripartenza dell’economia

Secondo le stime preliminari consegnate alla stampa dall’ISTAT, nel mese di ottobre 2021 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,6% su base mensile e del 2,9% su base annua (da +2,5% del mese precedente).
Si tratta di un pericolo che gli esperti di mercato di tutto il mondo stanno monitorando con attenzione. L’inflazione e l’aumento generalizzato dei prezzi di beni e servizi ha come ovvia conseguenza la riduzione del potere di acquisto delle famiglie con una riduzione del potere d’acquisto degli stipendi che in questa fase di ripresa necessaria per sostenere anche il Piano Governativo è un grave pericolo. L’ulteriore accelerazione, su base tendenziale, dell’inflazione è in larga parte dovuta, anche nel mese di ottobre, ai prezzi dei Beni energetici (da +20,2% di settembre a +22,9%) sia a quelli della componente regolamentata (da +34,3% a +37,0%) sia ai prezzi di quella non regolamentata (da +13,3% a +15,0%).
Accelerano rispetto al mese di settembre, ma in misura minore, anche i prezzi dei Beni alimentari lavorati (da +1,0% a +1,4%) e quelli dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,0% a +2,4%).
L’“inflazione di fondo”, così definita quando si epurano le voci energetiche e degli alimentari freschi, sale da +1,0% a +1,2%, mentre quella al netto dei soli beni energetici rimane stabile a +1,1%.
Diminuiscono, invece, per ragioni ascrivibili per lo più a fattori stagionali, i prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (-0,7%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-0,3%).
Su base annua accelerano i prezzi dei beni (da +3,6% a +4,0%), mentre la crescita di quelli dei servizi è stabile (+1,3%); il differenziale inflazionistico tra questi ultimi e i prezzi dei beni rimane negativo (-2,7 punti percentuali), ampliandosi rispetto a quello registrato a settembre (-2,3).
Accelerano i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +0,9% a +1,2%) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +2,6% a +3,2%).