Dipendenti Comune Roma: oltre la crisi Covid
L’ente Comune di Roma è probabilmente una delle aziende pubbliche più grandi d’Italia, con i suoi oltre 24.000 dipendenti diretti e gli oltre 20.000 dipendenti nelle aziende partecipate. Nonostante ciò, il rapporto percentuale tra dipendenti e numero di abitanti è ancora tra i più bassi d’Italia, poco più dell’8% a fronte del quasi 11% di Milano e Firenze e l’oltre l’11% di Torino e Venezia. I dipendenti del Comune e delle partecipate, pur nella loro insufficienza numerica sono chiamati a gestire tra mille difficoltà, strutturali, logistiche, organizzative, economiche la macchina dei servizi pubblici di una città metropolitana di quasi 5 milioni di abitanti.
La crisi pandemica ha stravolto sia l’attività lavorativa che i servizi alla cittadinanza, le mansioni svolte dai dipendenti capitolini sono ormai da due anni messe a dura prova.
Ogni categoria: amministrativi, servizi educativi, Polizia Locale hanno dovuto affrontare l’emergenza con approcci diversi, tra smart working e servizi essenziali, e con una grande disparità di trattamento tra municipio e municipio, tra direttore e direttore con una grande confusione e difficoltà per dipendenti e cittadini.
Ciò che appare evidente oggi è che gli effetti delle scelte del ministro Brunetta hanno inciso in modo determinante sui servizi. Il rientro in presenza ha provocato l’aumento dei contagi e il conseguente aumento dei malati e delle assenze, cosicché invece di avere personale in smart working che lavorava, si registra personale malato che non lavora.
Le misure di sicurezza previste, distanziamento, sanificazioni, riduzione delle presenze negli uffici, sono state abbandonate sull’altare del Green Pass, che secondo i dipendenti stessi e le loro sigle sindacali, non ha affatto eliminato il problema della contagiosità del virus creando ulteriori problemi a dipendenti e utenti.
Sulla necessità di avviare un confronto con la nuova amministrazione, per mettere al centro la sicurezza di lavoratori e utenti, per accelerare l’assunzione di nuovo personale già in graduatoria per ritornare al sistema “bolle” nei nidi e nelle scuole dell’infanzia i sindacati di base hanno intrapreso un confronto con gli amministratori capitolini, i consiglieri comunali, i rappresentanti dei municipi invitando alla partecipazione attiva tutti i dipendenti.