Novembre 24

Congresso UIL: Bombardieri “prioritario lottare contro le diseguaglianze”

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Il 18° congresso della UIL, che ha rieletto Pierpaolo Bombardieri alla guida del sindacato, ha messo al centro il tema delle diseguaglianze con lo slogan “Più diritti meno diseguaglianze: Colmiamo il vuoto”. Il coordinamento è stato diretto dal suo segretario organizzativo nazionale, Emanuele Ronzoni, che ci aiuterà a capire meglio che cosa è successo.

«A causa della pandemia da Covid-19 e della guerra in Ucraina nel nostro Paese le diseguaglianze tra i pochi che hanno tanto e i tanti che hanno poco sono aumentate. Abbiamo fatto nostra la battaglia per colmare questo vuoto perché vogliamo una redistribuzione delle ricchezze che porti tutti a vivere in maniera degna», ci spiega Ronzoni. La Uil ha preso questo impegno anche dal punto di vista analitico, se consideriamo il rapporto sulle diseguaglianze realizzato dall’Eures per conto del sindacato e presentato durante il congresso. Uno studio che non lascia spazio a dubbi sull’urgenza del problema: nel 2021 in Italia sono state 5 milioni e mezzo le persone in povertà assoluta (il 9,4% della popolazione complessiva), e le disparità in termini di occupazione, retribuzioni e servizi sono ancora profonde tra Nord e Sud e tra uomini e donne.

«Vogliamo rappresentare chi è più in difficoltà: gli ultimi, i poveri, i dimenticati. La vita vale più del profitto, a differenza di cosa succede nella società quando pensiamo per esempio alle morti nei posti di lavoro», prosegue Ronzoni ricordando anche la campagna di sensibilizzazione “0 morti sul lavoro” promossa dalla Uil. Da sottolineare anche la scelta fatta in questo congresso di ridefinire la Uil da “sindacato dei cittadini” a “sindacato delle persone”: «Crediamo che sia doveroso rivolgerci soprattutto a coloro i quali non hanno pieno diritto di cittadinanza ma sono comunque persone, come gli immigrati che scappano dai loro Paesi e chi ha difficoltà a entrare nel mondo del lavoro», ci spiega ancora il segretario organizzativo della Uil.

Sono stati numerosi i rappresentanti di categoria che hanno preso parola durante il congresso. Oltre a quelli delle aree lavorative tradizionali, sono intervenuti esponenti di quelle spesso meno difese. «Abbiamo fatto parlare i lavoratori dello sport delle discipline meno elitarie con stipendi bassi e poche garanzie, i lavoratori dell’agricoltura che soffrono il caporalato, i rider che fanno le consegne a domicilio, i ricercatori che hanno difficoltà a trovare lavoro in Italia. Sono perlopiù giovani che hanno descritto le loro difficoltà lavorative», ricorda Ronzoni. Inoltre ci sono stati anche interventi di sindacalisti stranieri (da ricordare tra gli altri la bielorussa Maryia Taradetskaya, che ha parlato della repressione dell’attività sindacale in corso nel suo Paese, e dell’ucraino Oleksandr Shubin) e di personaggi del mondo dello spettacolo (Ambra Angiolini, Sebastiano Somma e Giovanni Cacioppo); questi ultimi a detta di Ronzoni sono serviti «a rappresentare i lavoratori e le lavoratrici del mondo dello spettacolo in grande difficoltà durante la pandemia».

Le proposte che la Uil fa per affrontare i problemi del mondo del lavoro sono state ricordate dal segretario Bombardieri durante i suoi interventi: rispetto dei minimi contrattuali patteggiati dai sindacati, disincentivo dei contratti a tempo determinato, abolizione degli stage extracurricolari non retribuiti, età pensionabile media di 63 anni, anticipo pensionistico alle donne per ogni figlio, pensione di garanzia per i precari, reato di omicidio sul lavoro per i datori che non rispettano le norme di sicurezza, giornata nazionale della legalità fiscale.

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