Premio Letteratura di Impresa: vince Nina sull’Argine
Anche quest’anno il Festival Città Impresa a Bergamo, ha dato spazio al Premio Letteratura d’Impresa, nella sua seconda edizione.
Il Premio ha lo scopo di favorire una crescita culturale e promuovere una moderna cultura d’impresa in grado di stimolare lo sviluppo del tessuto industriale italiano ed in particolare delle PMI, nel rispetto di un’etica condivisa da tutti, imprenditori e manager, lavoratori e stakeholder.
La Giuria Premio Letteratura d’Impresa, composta da diverse personalità del mondo dell’impresa, del giornalismo e dell’università, ha selezionato, tra i venti titoli, a loro volta scelti tra gli oltre cinquanta candidati, le seguenti opere finaliste:
– Nina sull’argine, di Veronica Galletta, edito da Minimum Fax
– L’album dei sogni, di Luigi Garlando, edito da Mondadori
– Cosa vuoi di più dalla vita? Amaro Lucano: storia di un’Italia dal bicchiere mezzo pieno, di Francesco Vena e Emiliano Maria Cappuccitti, edito da Rubbettino
– Partecipare all’impresa globale. Una ricerca antropologica in Automobili Lamborghini, di Fulvia D’Aloisio, edito da Franco Angeli
Nell’ambito del festival la Giuria dei Lettori, composta da circa 150 membri, ha votato e determinato il vincitore proprio in quest’ordine, così alla Cerimonia di Consegna del Premio condotta da Raffaella Polato, inviato speciale Corriere della Sera, aperta dai saluti di Giorgio Ferraris, amministratore delegato Fine Foods & Pharmaceuticals NTM, e con l’intervento di Antonio Calabrò, presidente Museimpresa e presidente Giuria Premio Letteratura d’Impresa, e’ stata proclamata vincitrice Veronica Galletta, con Nina sull’argine. Una storia al femminile in un mondo di uomini, scritta da una donna che racconta (e si racconta) di come l’argine che Nina ha costruito non è un limite, ma uno spazio che si realizza, non solo in senso fisico e naturale, ma dell’anima più profonda, che come acqua fa’ fluire le nostre vite verso altre sponde, altri lidi, ma con un substrato solido e forte. Quindi un’opera che, nonostante l’autrice la definisca “il giusto compimento e chiusura della sua ‘prima’ vita”, ci apre a nuove prospettive, spaziali ed emozionali, pronte a leggere, a rilanciare e scommettere in future imprese e nel suo ‘prossimo’ libro.