Bancari: cosa chiedono le aziende per rinnovare il contratto
Mentre scriviamo è in corso un nuovo incontro tra le parti che si riuniscono dopo la formalizzazione dell’incarico al presidente del Casl ABI Dalla Riva e al direttore generale dell’Abi Giovanni Sabatini a proseguire le trattative per concludere in tempi rapidi, che potrebbe quindi protare alla chiusura del rinnovo contrattuale nazionale di lavoro del settore bancario . Quello del dialogo tra Abi e i sindacati che riparte ufficialmente è una buona notizia perché sembra una prospettiva più concreta rispetto agli ultimi incontri. Per i sindacati potrebbe aprirsi lo spiraglio della chiusura a breve e con tutti i contenuti della piattaforma come deliberati dalle assemblee dei lavoratori. Proprio la parte economica ha rappresentato l’ostacolo più evidente alla chiusura della trattativa. avanzata da Fabi, First, Fisac, Uilca e Unisin, ha rappresentato in questi mesi l’ostacolo principale da superare. Ad aiutare il salto ci ha pensato il consigliere delegato e ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, che da un lato ha deciso di revocare il mandato di rappresentanza ad Abi per muoversi più liberamente, date le dimensioni e le sfide del suo gruppo, e dall’altro non ha mai mancato di fare sentire la propria voce, al congresso della Fabi dove è intervenuto per dirsi d’accordo con la richiesta dei sindacati di aumenti lordi per 435 euro, la seconda la riporta Sole 24 Ore nei giorni scorsi, quando attribuisce a Messina che avrebbe dato un aumento e avrebbe ripristinato la base piena per il calcolo del Tfr, indipendentemente dal negoziato sul contratto in Abi.
Visti i temi aperti che spaziano da procedure di confronto sindacale e sistema di relazioni sindacali; contrattazione di secondo livello; impegni per l’occupazione; tutele; parte economica; formazione, sviluppo professionale e di carriera, valutazione professionale; orari di lavoro e flessibilità; welfare e diritti c’è da auspicare che si arrivi presto alla definizione. Vi terremo informati sugli sviluppi.