Libro del mese: Change by Design
CHANGE BY DESIGN
Tim Brown
Editore Ayros
pp. 204 € 27.00
Sul design thinking esiste ormai un’ampia letteratura. Riconosciuto come uno dei metodi più originali e versatili per sviluppare l’innovazione, questo approccio ha trovato applicazioni in vari ambiti. Le aziende tecnologiche più influenti al mondo come Apple, Alphabet, IBM, SAP, l’hanno posta al centro della loro operatività. SAP, ad esempio, l’ha usata per lanciare prodotti multimiliardari in tempi record e ne ha persino finanziato l’insegnamento in tutto il mondo. A distanza di oltre vent’anni dalla sua ideazione, ad opera di Tim Brown e David Kelly, il design thinking continua a fare scuola. Perché non è una semplice tecnica. Come dice il nome stesso è anzitutto un modo di pensare e di agire che “Va al di là delle competenze del designer professionista ed è accessibile a chiunque voglia padroneggiarne la mentalità e i metodi”.
Il suo approccio mette al centro le persone e la loro user experience. Privilegia la multidisciplinarità, anziché la iper-specializzazione. Include nei suoi team, designer, ingegneri e marketer, nel convincimento che la contaminazione fra culture professionali diverse possa dar vita a modelli di business apripista per nuovi mercati. Non ultimo, invita a tenere d’occhio tre fattori fondamentali di ogni progetto d’innovazione: Desiderabilità (persone), Fattibilità (tecnica), Profittabilità (business) della business idea.
Pioniere di questo campo, Tim Brown, CEO e co-fondatore di IDEO è autore di un libro di culto uscito nel 2019. Studiato da generazioni di designer, da startupper e imprenditori che ne hanno sposato la filosofia e i metodi. Citatissimo. Divulgato da vari manuali, mai però all’altezza dell’originale. Per uno degli strani casi della editoria italiana, non era stato ancora tradotto. Ayros ha colmato questo vuoto. Una scelta importante che restituisce al pubblico italiano una pietra miliare sul tema.
Alcuni concetti metodologici qui descritti potrebbero sembrare ormai acquisiti. Ma attenzione, questo libro è più di un manuale, riesce a farci intravvedere la visione di Brown, le sue intuizioni e le scintille che le hanno illuminate, le epifanie da cui sono scaturite, i ragionamenti che gli hanno consentito di concepire una delle metodologie più fruttuose, ancora ricca potenzialità da esplorare per affrontare la sfida più impegnativa che Tim Brown si trova oggi si trova di fronte, ridisegnare il design.
Fra gli sviluppi in questa direzione, Brown cita: la riprogettazione di istituzioni superate come la scuola; la rinascita della democrazia partecipativa; la riprogettazione delle città man mano che l’era dell’automobile s’avvia alla fine; l’umanizzazione dell’intelligenza artificiale. La conversione di un’economia da lineare a circolare. Tutti ambiti in cui il design thinking ha ancora tanto da dire e da dare, perché l’innovazione, si sa, è un moto che non ha mai fine.