Metalmeccanici: sciopero per il rinnovo del contratto
Gennaio è un mese di mobilitazione per il settore metalmeccanico. E’ indetto uno sciopero nazionale dei metalmeccanici unitariamente da Fiom, Fim e Uilm per la rottura della trattiva sul rinnovo del contratto nazionale. Mercoledì 9 gennaio i segretari generali si erano incontrati a Milano all’assemblea dei delegati, denunciando come «inaccettabile» la posizione di Federmeccanica e attaccando il governo, definito «assente».
Dopo questa rottura sono state organizzate le prime manifestazioni a Livorno, Bari, Trento e Reggio Emilia con l’obiettivo di riguadagnare un tavolo di trattativa, fermo da novembre mentre il contratto è scaduto ormai da sette mesi. Federmeccanica ha respinto tutte le richieste dei sindacati, compresa quella di un aumento salariale di 280 euro. Per parte sua ha provato ad avanzare una propria «contropiattafroma», che cancellava le richieste di Fim, Fiom e Uilm e manteneva l’adeguamento salariale all’inflazione presente già nell’ultimo contratto, firmato nel 2021.
Adesione molto alta fino ad oggi agli scioperi già tenuti. A Livorno il corteo, composto da operai di tutta la Toscana, ha sfilato per le vie del centro per concludersi sotto la sede di Confindustria. «Federmeccanica ha sbagliato, è sulla proposta dei lavoratori che si discute, non sulle loro proposte. I lavoratori non hanno nulla da scambiare, hanno solo da avere rispetto dignità e risposte sulla propria condizione» ha detto Loris Scarpa, segretario nazionale della Fiom. Nuove mobilitazioni sono indette nelle prossime settimane in tutta Italia, coinvolgendo anche il settore dell’Information Tecnology e dei servizi industriali collegati che applicano il contratto metalmeccanico.