Gennaio 25

IA e diritto: IA generativa nel settore legale, nuovi scenari

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La seconda indagine annuale “Legal Professionals & Generative AI Global Survey” pubblicata sulla fine del 2024, rivela una rapida crescita nell’uso dell’IA generativa nel lavoro legale, nonostante l’incertezza legata alla sua applicazione alle pratiche legali e ai posti di lavoro.
Realizzata in collaborazione con la European Company Lawyers Association (ECLA) la ricerca condotta tra luglio e settembre 2024, basata su dati forniti in forma anonima e analizzati in modo indipendente. Al sondaggio hanno risposto 463 persone in 36 paesi europei, evidenzia il marcato aumento dell’impiego regolare dell’intelligenza artificiale generativa con una rapida crescita nell’uso per l’80% degli intervistati che utilizza queste tecnologie settimanalmente e circa la metà quotidianamente. Circa il 90% di questi professionisti legali afferma che l’IA generativa supporta efficacemente il loro lavoro. Una varietà di applicazioni per l’analisi e la produzione di documenti legali sebbene la diffusa adozione quotidiana si concentri su strumenti di intelligenza artificiale generici e non specifici per il settore legale, i vantaggi percepiti sono reali e documentati nello studio attraverso casi d’uso ben identificati, in particolare nella ricerca e nella produzione di documenti legali.

I principali usi dell’IA generativa comprendono l’analisi (19%) e la produzione (17%) di documenti. Le ricerche legali rappresentano solo il 13% dell’utilizzo complessivo, ma aumentano al 23% quando si utilizzano strumenti specifici.
Tuttavia, i professionisti del settore legale non sono ancora sicuri della capacità dell’IA generativa di produrre documenti legali: per il 50% degli intervistati, la sua efficacia nella gestione dei documenti legali è ancora da dimostrare.
Tra i fattori di fiducia, l’indagine individua la possibilità di testare personalmente lo strumento (28%), la necessità di formazione (20%) e la trasparenza e la comprensione dello strumento (19%).

Trattandosi di un’opportunità tecnologica molto recente, le organizzazioni sono ancora nelle prime fasi di definizione di una governance e di una gestione finanziaria dedicate:

  • In termini di politiche sull’IA, solo il 38% delle organizzazioni ha definito una policy in merito.
  • In termini di budget, si notano tre approcci: il 28% delle organizzazioni investe pesantemente con budget superiori a 50.000 euro, il 21% investe meno di 5.000 euro e il 27% non ha budget.
  • In termini di ROI, il 47% degli intervistati non sa come valutare le proprie aspettative.
    A partire dal 2023, le percezioni e le aspettative sull’IA sono evolute e, per la maggioranza dei professionisti (66%), l’utilità dell’intelligenza artificiale è diventata indiscutibile: il 44% ritiene che l’intelligenza artificiale aiuterà notevolmente il proprio lavoro. Tuttavia, gli intervistati mostrano un cauto ottimismo: anche per quanto riguarda il tema della riduzione dei posti di lavoro nel settore legale, la maggioranza rimane neutrale, mentre il 24% riconosce che l’IA rappresenta una minaccia per alcuni aspetti del proprio lavoro. Questa cauta neutralità è motivata, data l’incertezza della trasformazione in corso.

Lo scenario nel mercato italiano: la ricerca condotta dagli ambasciatori ELTA nel nostro Paese e da BLB Studio Legale ha rilevato come i professionisti legali italiani utilizzano meno, in media, l’Intelligenza Artificiale (IA) rispetto ad altri paesi europei, mostrando nei suoi confronti un livello di soddisfazione inferiore. In maniera simile a quanto accade nel resto d’Europa, in Italia sono più popolari le applicazioni dell’ IA utili alla sintesi di testi, all’estrazione di informazioni da documenti complessi e alle traduzioni. Meno frequente è invece l’uso di questa tecnologia per rispondere a quesiti aziendali e fare ricerche sul web. Rispetto a Francia, Germania e Spagna, l’adozione di strumenti IA specifici per il settore legale è più bassa ma gli avvocati italiani ne riconoscono comunque l’utilità. La fiducia riposta nell’IA per la redazione di documenti legali resta comunque sensibilmente minore, con un livello stimato che si aggira intorno al 50%, significativamente inferiore alla media europea del 70%.
Nonostante queste riserve, l’impatto dell’IA nel settore legale italiano è già evidente e si prevede che crescerà nei prossimi tre anni. Questa evoluzione rappresenta un’opportunità significativa per migliorare l’efficienza e la qualità del lavoro legale, introducendo strumenti innovativi e ridefinendo le dinamiche lavorative.

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